Varianti in geni di suscettibilità e tumore al seno controlaterale

Secondo uno studio recente, dopo un primo carcinoma mammario, il tasso di cancro nell’altra mammella, positivo o negativo per il recettore degli estrogeni, varia a seconda del gene mutato

Le varianti in geni di suscettibilità al cancro al seno a rischio moderato-alto, in particolare nei geni BRCA1/2, ATM e CHEK2, sono associate allo sviluppo di sottotipi diversi di cancro al seno controlaterale (CBC) positivi o negativi per i recettori degli estrogeni. Lo segnala uno studio, pubblicato di recente sulla rivista JAMA Network Open. Secondo gli autori, coordinati da Jonine Bernstein del Department of Epidemiology and Biostatistics del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, i nuovi dati forniscono ulteriori prove di differenti meccanismi alla base dei sottotipi di tumore al seno controlaterale a seconda del gene mutato, cosa che, se confermata, in futuro potrebbe influenzare sia lo screening sia il processo decisionale chirurgico o medico.

Lo studio

Nel nuovo studio caso-controllo sono stati presi in esame i casi di CBC e i controlli di cancro al seno unilaterale abbinati, tratti dal database di popolazione Women’s Environment, Cancer, and Radiation Epidemiology (WECARE), per valutare i rischi di CBC specifici per il recettore degli estrogeni in donne con varianti patogenetiche in geni di suscettibilità al cancro. I casi analizzati avevano un CBC con stato del recettore deggli estrogeni (ER) noto, diagnosticato almeno 1 anno dopo il primo tumore mammario invasivo e i controlli abbinati avevano una diagnosi di tumore mammario invasivo unilaterale prima dei 55 anni senza sviluppo di CBC.

I nuovi dati

Nonostante le dimensioni sostanziali della popolazione dello studio in generale (di quasi 1300 donne), come sottolineano gli stessi autori, la ricerca ha incluso un numero limitato di portatrici di varianti (148 portatrici varianti patogentiche, molte delle quali erano portatori BRCA1 o BRCA2, con troppe poche portatrici di varianti PALB2 per valutare questo gene).

Dai dati raccolti è emerso che il tasso di tumore al seno nella seconda mammella positivo per il recettore degli estrogeni (ER+) era da 5 a 6 volte più alto nelle donne con varianti patogenetiche nei geni BRCA2, ATM e CHEK2, mentre il tasso di cancro al seno controlaterale negativo per il recettore degli estrogeni (ER-) era 26 volte più alto nelle donne con mutazioni del gene BRCA1. Lo stato del recettore degli estrogeni del primo tumore mammario non ha modificato significativamente queste associazioni.

Le possibili ricadute

Il nuovo studio dimostra che le varianti di suscettibilità al cancro al seno nei geni BRCA1, BRCA2, ATM e CHEK2 sono associate allo sviluppo di CBC in modo sottotipo-specifico. Sulla base dei nuovi dati, secondo gli autori, il profilo di variazione della linea germinale, determinato alla diagnosi del primo tumore al seno, potrebbe migliorare le stime individualizzate dello sviluppo di CBC per informare lo screening e le decisioni relative a interventi chirurgici preventivi e altre opzioni di trattamento.

In un editoriale di commento allo studio, Payal Shah del Basser Center for BRCA dell’University of Pennsylvania, pur riconoscendo l’importante lavoro fatto dai colleghi, mostra un certo scetticismo, sottolineando come i risultati dello studio avrebbero potuto avere un impatto maggiore se presentati in termini di rischio assoluto o residuo nel corso della vita e se avessero tenuto conto di fattori come l’età alla prima diagnosi di cancro al seno, la storia familiare e i regimi di trattamento allineati con la pratica attuale. Shah conclude il suo commento sottolineando la necessità di modelli di previsione più completi per aiutare nella proiezione quantitativa e qualitativa del rischio CBC e nel processo decisionale condiviso.

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