Emulsionanti negli alimenti e rischio cancro

Il consumo di grande quantità di cibi processati che contengono alcuni additivi sembrerebbe associato a una maggiore incidenza di tumori, soprattutto al seno e alla prostata

Gli emulsionanti sono additivi alimentari ampiamente utilizzati negli alimenti trasformati industrialmente per migliorarne la consistenza e prolungarne i tempi di conservazione. Vengono, per esempio, utilizzati nelle creme da spalmare, nei dessert refrigerati o surgelati, nei gelati, nella margarina e nei prodotti di pasticceria. Finora alcuni studi sperimentali ne avevano evidenziato gli effetti negativi sul microbiota intestinale, sui diversi metaboliti che partecipano ai processi che avvengono nel corpo umano, sull’infiammazione cronica nonché sulla suscettibilità alla trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali (carcinogenesi). Ora un ampio studio osservazionale francese, pubblicato sulla rivista PLOS Medicine, ha confermata la presenza di un’associazione tra il consumo di cibi ricchi di alcuni di questi additivi e lo sviluppo di tumori.

Che cosa sono gli emulsionanti e a cosa servono

Gli emulsionanti sono additivi alimentari utilizzati per aiutare a miscelare due sostanze che in genere si separano quando vengono combinate, per esempio olio e acqua. Proprio per questa capacità, vengono molto utilizzati nella fabbricazione di prodotti alimentari, migliorandone l’aspetto, il gusto, la consistenza e la conservabilità. Gli emulsionanti attualmente utilizzati nella produzione alimentare possono essere prodotti naturali purificati (di origine vegetale o animale) o prodotti chimici sintetici. Ad esempio, la carragenina è in genere ottenuta da alcune alghe rosse, mentre i mono- e digliceridi degli acidi grassi sono prodotti chimicamente a partire da glicerina e acidi grassi.

Relazioni pericolose

Nel nuovo studio osservazionale sono stati presi in considerazione 92mila adulti della coorte francese NutriNet-Santé senza cancro al momento dell’avvio della ricerca. Le abitudini alimentari di questi individui sono state seguite in maniera dettagliata, raccogliendo in alcune occasioni le informazioni sui cibi assunti nelle 24 ore attraverso la scansione dei codici a barre degli alimenti, in modo tale da avere dati molto precisi anche sugli additivi presenti. I soggetti sono stati seguiti per una media di quasi 7 anni, periodo durante il quale sono stati diagnosticati 2604 casi di cancro, dei quali 750 al seno, 322 alla prostata e 207 al colon-retto. Ebbene, incrociando i dati sulle neoplasie con quelli degli emulsionanti presenti nei cibi, è stata evidenziata un’associazione tra un elevato consumo di mono- e digliceridi degli acidi grassi (E471) e carragenine (E407) e lo sviluppo di cancro. In particolare i mono- e digliceridi sono risultati collegati a un aumento del 15% del rischio di tutti i tipi di tumore, del 24% delle neoplasie mammarie e del 46% di quelle alla prostata. Mentre un alto consumo di carragenine è risultato associato a un aumento del 28% del rischio di sviluppare tumori al seno. Non sono invece state evidenziate associazioni tra i diversi emulsionanti e il tumore al colon-retto.

Le implicazioni

«In questa ampia coorte prospettica – scrivono gli autori nelle conclusioni -, abbiamo osservato associazioni tra maggiori assunzioni di carragenine e mono- e digliceridi degli acidi grassi e il rischio complessivo di cancro al seno e alla prostata. Questi risultati, sebbene necessitino di replica in altre popolazioni, forniscono nuove prove epidemiologiche sul ruolo degli emulsionanti nel rischio di cancro».

Come sottolineano gli stessi autori, quella che hanno rilevato non è una relazione causa-effetto, bensì un’associazione con lo sviluppo di alcuni tumori. Per ora non è dunque possibile trarre delle considerazioni conclusive, ma ciò non toglie che bisognerebbe limitare il consumo di cibi industriali processati e ultraprocessati, come raccomandano anche tutte le linee guida per una sana alimentazione.

In futuro, qualora dovesse essere confermato il rischio oncologico associato al consumo di emulsionanti e additivi in generale, saranno le autorità preposte, a partire dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), a emanare nuovi limiti per la sicurezza dei cibi.

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