Varianti germinali di CDH1 e rischio di cancro nel corso della vita

Secondo uno studio recente le probabilità di ammalarsi di tumore gastrico sarebbero inferiori rispetto a quanto stimato finora e molto dipenderebbe dalla storia familiare

La presenza di varianti germinali patogeniche nel gene CDH1 è associata alla sindrome del cancro gastrico diffuso e del carcinoma lobulare della mammella. In passato alcuni studi hanno stimato che nei portatori di una mutazione di CDH1 il rischio cumulativo di cancro gastrico diffuso, vale a dire il rischio di ricevere la diagnosi nel corso della vita (80 anni), è di circa il 70% per gli uomini e l’83% per le donne, mentre il rischio di cancro al seno nelle donne con varianti di CDH1 è compreso tra il 39% e il 52%. Ora uno studio retrospettivo, condotto da ricercatori statunitensi e pubblicato sulla rivista JAMA, ridimensiona il rischio ammalarsi, in particolare di cancro gastrico con stime che vanno dal 7 al 10%. Per il cancro al seno lobulare i nuovi dati confermerebbero invece le precedenti stime, con un rischio del 37%.

Lo studio

Nel nuovo studio americano sono state prese in esame in modo retrospettivo (quindi analizzando eventi che si sono già verificati) 213 famiglie per un totale di 7.323 individui, tra cui 883 portatori di varianti di CDH1. I rapporti di rischio, definiti come rischio nei portatori di varianti rispetto ai non portatori, sono stati stimati per ciascun tipo di cancro e utilizzati per calcolare i rischi cumulativi e i rischi per decennio di vita fino all’età di 80 anni.

Tra i portatori di varianti CDH1, il tasso di prevalenza del cancro gastrico era del 13,9% e quello del cancro al seno nelle donne del 26,3%. Gli uomini presentavano un rischio più elevato di cancro gastrico avanzato rispetto alle donne (18,5% contro 11,2%).

Le analisi hanno stimato che il rischio cumulativo di cancro gastrico avanzato entro gli 80 anni era del 10,3% per gli uomini e del 6,5% per le donne portatrici di varianti CDH1. Il rischio cumulativo di cancro al seno nelle donne portatrici era invece del 36,8%.

Le probabilità di sviluppare il cancro gastrico o mammario variavano significativamente a seconda della presenza di una storia familiare di cancro. In particolare nel caso del cancro gastrico le stime del rischio basate sulla storia familiare indicavano che un portatore con tre parenti di primo grado affetti aveva una penetranza di circa il 38% (persone con mutazione che sviluppano effettivamente la malattia).

Le possibili ricadute

I nuovi dati indicano che il rischio di cancro associato alle varianti CDH1 sono inferiori rispetto alle stime precedenti per il cancro gastrico, ma simili per il tumore al seno. Queste informazioni potrebbero avere ricadute importanti per migliorare la comunicazione delle possibilità di ammalarsi ai pazienti e supportare le decisioni cliniche. Ad esempio, un individuo con una variante CDH1 ma senza storia familiare di cancro gastrico potrebbe considerare la sorveglianza endoscopica piuttosto che la gastrectomia totale profilattica (la procedura oggi più raccomandata), dato il rischio cumulativo relativamente basso. Questi risultati evidenziano ancora di più la necessità di un approccio personalizzato nella gestione del rischio, considerando con attenzione sia le varianti genetiche sia la storia familiare di tumori.

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