Tumori: almeno uno stile di vita scorretto per la maggior parte degli italiani

Intervenendo sulle cattive abitudini è possibile ridurre l’impatto delle neoplasie. Al via una campagna di Fondazione AIOM per contrastare i comportamenti che mettono in pericolo la salute

“Tumori: scegli la prevenzione”: è questo il titolo della campagna di sensibilizzazione contro il cancro promossa da Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) con testimonial l’allenatore Massimiliano Allegri e il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo Italia.

Agendo sullo stile di vita si possono evitare fino al 40% dei casi di tumore e il 50% dei decessi. Ma c’è molto da fare perché più di 7 italiani su 10 seguono almeno uno stile di vita scorretto e pericoloso per la salute: quasi due su dieci fumano abitualmente, uno su tre è sedentario e il 15% consuma alcol in modo eccessivo. Comportamenti molto pericolosi perché possono anche aumentare il rischio d’insorgenza del cancro.

Stile di vita e innovazione in oncologia alleati contro il cancro

La nuova campagna di prevenzione prevede attività rivolte all’intera popolazione, soprattutto femminile, tra cui un booklet informativo, webinar, podcast e attività social.

«Come recita il claim della nostra campagna “Evitare un tumore, attraverso stili di vita sani, è possibile”, vogliamo ribadire le principali regole della prevenzione come smettere di fumare, seguire la dieta mediterranea, praticare regolarmente esercizio fisico, combattere il consumo eccessivo di alcol. Sono infatti attribuibili a fumo, sovrappeso o alcol fino al 40% dei casi di cancro e il 50% dei decessi” segnala il professor Saverio Cinieri, presidente Fondazione AIOM.

Ma il progetto di sensibilizzazione vuole anche ricordare l’importanza dell’innovazione in oncologia, la quale può aprire nuove prospettive di cronicizzazione e anche guarigione in molte forme di cancro. «In Italia assistiamo, negli ultimi anni, ad un costante miglioramento dei tassi di sopravvivenza in molte neoplasie – sottolinea Cinieri -. È anche in aumento il numero di vite salvate grazie all’incremento delle diagnosi precoci e alle nuove terapie».

Sane abitudini anche per chi ha già sviluppato un tumore

In Italia più di tre milioni e mezzo di persone vivono con una diagnosi di tumore. Si tratta di individui che si trovano ad affrontare terapie importanti, che possono essere gravate da effetti collaterali rilevanti, oppure che hanno terminato i trattamenti attivi e devono svolgere controlli periodici per monitorare l’eventuale evoluzione della neoplasia. Ebbene anche i malati oncologici possono trarre benefici da buone abitudini di vita, durante e dopo le cure, come fa notare il professor Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata. «Uno stile di vita sano contribuisce a prevenire la ricomparsa della neoplasia, favorisce una risposta positiva alle terapie e migliora la qualità della vita post-trattamenti. Anche le regole e l’importanza della prevenzione terziaria devono perciò essere divulgate alla popolazione».


L’importanza degli screening oncologici

La prevenzione ha grande rilievo per molte neoplasie, ma un ruolo centrale è giocato anche dagli screening. L’esempio più eclatante è quello del tumore al seno come segnala Cinieri. «Da un lato la prevenzione primaria, dall’altro la diagnosi precoce e, quindi, l’adesione ai programmi di screening. Ancora troppo bassa nel nostro Paese: con la nostra campagna “Tumori, scegli la prevenzione” intendiamo convincere sempre più donne a sottoporsi alla mammografia soprattutto nelle Regioni del Sud».  

Sul versante delle terapie, infine, c’è la buona notizia che il tumore del seno è oggi una delle neoplasie in cui l’innovazione ha portato maggiori benefici. Negli ultimi anni, sono state introdotte rilevanti novità terapeutiche, come gli anticorpi coniugati che hanno consentito la cura, con successo, anche delle forme più gravi e aperto prospettive in tumori mammari finora non trattabili.

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