Tumore dell’endometrio: promettente test sul fluido vaginale

Sviluppato un esame diagnostico non invasivo per rilevare il cancro endometriale nelle donne con sanguinamento vaginale anomalo

Un test sul fluido vaginale raccolto su tampone sembrerebbe in grado di fare una distinzione tra sanguinamenti endometriali anomali di origine benigna e maligna. I risultati preliminari dell’esame, messo a punto da un gruppo di ricercatori coordinati dalla ginecologa oncologa Jamie Bakkum-Gamez della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, e presentati al recente Congresso annuale della Society of Gynecologic Oncology di Seattle, hanno evidenziato un’accuratezza diagnostica molto buona, con una sensibilità nel rilevare il cancro dell’endometrio di quasi il 90%.

L’ideazione del nuovo test su tampone

Attualmente in presenza di sanguinamenti vaginali anomali in donne sopra i 45 anni e donne più giovani che presentano almeno un fattore di rischio per il cancro dell’endometrio, si raccomanda l’esecuzione del cosiddetto campionamento endometriale. Quest’ultima è una procedura medica che consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto dall’endometrio con un catetere sottile (biopsia) per poi esaminarlo in laboratorio per diagnosticare eventuali anomalie. 

In media solo circa il 5%-10% dei campionamenti documenta la presenza di un tumore dell’endometrio o di lesioni pretumorali, per cui molte donne donne subiscono il disagio associato a questo esame per scarsi benefici. L’idea del nuovo studio è nata proprio da questa constatazione con l’obiettivo di realizzare un test non invasivo in grado di distinguere tra lesioni benigne e maligne e così ridurre il numero di prelievi endometriali non necessari.

La valutazione del test su fluido vaginale

Il test sviluppato analizza il fluido vaginale raccolto sui tamponi per i biomarcatori del DNA metilato del cancro dell’endometrio. Una versione precedente del test richiedeva 33 biomarcatori, ma gli autori dello studio sono riusciti a ridurne il numero a soli sei.

Per valutare il nuovo test, è stato avviato uno studio caso-controllo prospettico con due coorti, una composta da donne che avevano in programma l’esecuzione del campionamento endometriale per sanguinamento vaginale anomalo e l’altra da donne programmate per isterectomia a causa di un cancro endometriale confermato da biopsia o iperplasia atipica, una condizione precancerosa che può trasformarsi in un adenocarcinoma endometrioide, un tipo di cancro dell’endometrio.

Le secrezioni vaginali sono state raccolte tramite tampone prima delle procedure e analizzate. I risultati sono stati confrontati in seguito ai referti patologici. 

Specificità e sensibilità dell’esame

Lo studio ha incluso 374 donne con riscontri benigni dell’endometrio, 256 con cancro dell’endometrio, 37 con iperplasia atipica e 29 con iperplasia benigna. La maggior parte dei tumori erano carcinomi endometroidi di grado 1, che sono quelli più comuni e con una prognosi migliore.

Il test su fluido vaginale ha dimostrato di avere una specificità (capacità di identificare correttamente i soggetti sani) dell’85% e una sensibilità complessiva (capacità di identificare i soggetti malati, la percentuale di veri positivi) dell’89% nel rilevare il cancro dell’endometrio. La sensibilità è aumentata con l’aumentare del grado del tumore: è stata dell’82% per i tumori di grado 1, del 92% per quelli di grado 2 e del 100% per i tumori di grado 3 (quelli più avanzati). 

La sensibilità nei confronti dei tumori endometriali di tipo 2, che rendono conto di circa il 5-10% dei tumori dell’endometrio e hanno un comportamento aggressivo (carcinoma sieroso, carcinoma a cellule chiare e carcinosarcoma) era del 95%, ma scendeva al 36% per l’iperplasia atipica.

Visti i risultati incoraggianti, i ricercatori stanno conducendo ulteriori analisi per sviluppare e convalidare ulteriormente il nuovo approccio. 

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