Tumore del colon-retto: riflettori sull’obesità centrale

La circonferenza della vita e il rapporto vita-fianchi sono potenzialmente indicatori migliori di adiposità e hanno dimostrato associazioni più forti con l’incidenza del cancro colorettale

La percentuale di tumori del colon-retto attribuibili all’obesità, definita in termini di BMI (indice di massa corporea), è probabilmente sottostimata. Lo suggerisce uno studio di coorte, su più di 450 mila individui, pubblicato di recente sulla rivista JAMA Network Open. Dallo studio, condotto da ricercatori del German Cancer Research Center di Heidelberg, è infatti emerso che i parametri della cosiddetta obesità a “mela” o centrale (per la maggiore distribuzione del grasso nell’addome), quali la circonferenza vita e il rapporto vita-fianchi, riflettono maggiormente la percentuale di casi di cancro colorettale associati all’obesità.

Indicatori di obesità e rischio di cancro del colon-retto

L’eccesso di peso è un noto fattore di rischio per diverse neoplasie, compreso il tumore del colon-retto. Finora la percentuale di casi di cancro colorettale attribuibili all’eccesso di peso, nota come frazione attribuibile alla popolazione (PAF), è stata stimata essenzialmente sulla base dei valori dell’indice di massa corporea. Tuttavia, alla luce anche della crescente prevalenza di sovrappeso e obesità, è verosimile che i PAF stimati siano attualmente più elevati e che aumenteranno in futuro. Per cercare di calcolare meglio i casi di cancro colorettale attribuibili all’eccesso di peso, gli autori dello studio hanno utilizzato degli indicatori di obesità centrale, quali la circonferenza vita e il rapporto vita-fianchi, anziché il BMI, perché ritenuti più completi e incisivi. A questo scopo hanno analizzato i dati della Biobank del Regno Unito su quasi mezzo milione di individui, di età compresa tra 40 e 69 anni, dal 2006 al 2010. Il processo di valutazione di base includeva un questionario touch screen, un colloquio faccia a faccia con un’infermiera dello studio, ampie misurazioni fisiche e la raccolta di campioni di sangue, urina e saliva. Tutte le analisi sono state eseguite tra maggio e luglio 2024.

L’importanza di valutare l’obesità centrale

Durante gli oltre 10 anni passati dalla valutazione iniziale, quasi 6000 partecipanti hanno ricevuto una diagnosi di tumore del colon-retto. Le proporzioni di casi di cancro attribuibili a circonferenza vita e rapporto vita-fianchi elevati erano rispettivamente del 17,3% e del 17,6%. Queste stime erano sostanzialmente più alte rispetto alla stima corrispondente per BMI elevato (9,9%). Dopo aver escluso i primi 7 anni di follow-up, le stime casi di cancro colorettale attribuibili all’eccesso di peso sono diventate analoghe in tutte le misure di obesità ed erano del 15,7% il BMI, del 16,9% per il giro vita e del 18,0% per il rapporto vita-fianchi.

«Le misure di obesità centrale hanno mostrato un’associazione più forte e più solida con l’incidenza di tumore del colon-retto rispetto all’indice di massa corporea. Per questo motivo, raccomandiamo di incorporare misure di obesità centrale, come il giro vita e il rapporto vita-fianchi, insieme all’indice di massa corporea (che non tiene conto della distribuzione della massa grassa), nella stima dell’influenza dell’eccesso ponderale sulla neoplasia e nelle potenziali strategie di prevenzione» concludono gli studiosi.

© 2022 Fondazione Mutagens ETS. Tutti i diritti riservati.

Leggi altre notizie