One Health e prevenzione del cancro

L’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale è particolarmente rilevante in ambito oncologico, dove fattori ambientali e comportamentali giocano un ruolo cruciale nello sviluppo dei tumori, come sottolinea un capitolo dedicato all’interno dell’ultimo Rapporto FAVO

Quando si parla di One Health ci si riferisce all’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, riconoscendo che la nostra salute è strettamente legata a quella dell’ecosistema in cui viviamo, aspetto particolarmente rilevate quando si parla di tumori e della loro prevenzione. Lo sottolineano Carla Collicelli, ricercatrice presso CNR–CID Ethics, Senior expert ASviS per le relazioni istituzionali e l’Obiettivo 3 dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile e docente di Comunicazione scientifica e biomedica alla Sapienza di Roma, e Rossana Berardi, professoressa associata di oncologica medica all’Università Politecnica delle Marche/AOU delle Marche e della One Health Foundation, in un capitolo che approfondisce l’argomento, pubblicato nell’ultimo Rapporto FAVO 2024 (Fondazione Associazioni di Volontariato in Oncologia).

Approccio integrato per la salute globale

Negli ultimi anni, l’approccio One Health ha guadagnato una crescente attenzione nel dibattito pubblico e nella ricerca scientifica, complici anche la crisi climatica e la pandemia da Covid-19.

L’anno cruciale per la maggiore presa di coscienza sulla One Health è stato il 2015, in occasione della redazione dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile, che pone all’attenzione generale il tema del rapporto tra sviluppo, ambiente, economia e democrazia, e, per quanto riguarda la salute, l’importanza dei determinanti relativi a tutti gli ambiti della vita collettiva (stili di vita, ambiente, energia, scuola, formazione, lavoro, economia, conflitti e cooperazione, ecc.) e la necessità di adottare un approccio olistico, circolare, sostenibile ed interrelato.

Questi concetti sono particolarmente rilevanti in ambito oncologico in quanto fattori ambientali e comportamentali giocano un ruolo cruciale nello sviluppo delle neoplasie. Il cancro è, infatti, il risultato di una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali.

Crisi climatica e salute

Uno dei temi su cui si sta discutendo ormai da alcuni anni è quello dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute che si manifesta su tre livelli principali. Da una parte c’è l’impatto diretto di fenomeni immediati come ondate di calore, tempeste e incendi; dall’altro le ripercussioni indirette sugli ecosistemi, con la modifica degli habitat naturali che influenzano la diffusione di malattie, e sul fronte socio-economico, con migrazioni e disuguaglianze.

Secondo dati raccolti negli ultimi 10 anni, l’inquinamento atmosferico è responsabile nel mondo di almeno 7 milioni di decessi prematuri, con un impatto maggiore sulla speranza di vita rispetto al fumo di tabacco.

Dal canto loro, gli eventi climatici avversi, come le ondate di calore, peggiorano condizioni preesistenti, aumentando la mortalità soprattutto tra le fasce di popolazione vulnerabili.

Fattori coinvolti nello sviluppo dei tumori

Per quanto riguarda le neoplasie, i loro sviluppo è conseguenza di una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali. I principali determinanti includono: fattori ambientali, in particolare l’esposizione a sostanze cancerogene, come le radiazioni ionizzanti e inquinanti atmosferici, e fattori associati allo stile di vita (fumo, alcol, cattiva alimentazione nonché la sedentarietà) che rendono conto di circa il 30-35% dei casi di cancro.

Sullo sviluppo del cancro pesano poi in modo determinante anche fattori socio-economici (per esempio l’accesso limitato alle cure mediche e alle risorse educative aumenta il rischio di cancro nelle popolazioni svantaggiate) e genetici. L’ereditarietà può rivestire un ruolo significativo nello sviluppo di alcuni tipi di cancro, in particolare nei tumori femminili (le mutazioni nei geni BRCA sono le più note) e quelli dell’apparato digerente (colon-retto, stomaco, pancreas, ecc.), ma non solo (tumori della prostata, melanoma, ecc). La comprensione dei geni coinvolti nella predisposizione al cancro e delle implicazioni cliniche delle mutazioni genetiche è fondamentale per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento efficace delle neoplasie nei singoli individui e nelle loro famiglie. Inoltre rispetto a tema della One Health, è dimostrato che i fattori genetici interagiscono con l’ambiente e con altri determinanti nell’influenzare il rischio complessivo di cancro, da cui l’importanza di un loro monitoraggio in interazione con le condizioni ambientali di vita.

Prevenzione primaria nel contesto One Health

Per contrastare efficacemente lo sviluppo dei tumori è essenziale adottare un approccio integrato alla prevenzione primaria, che consideri tutti i determinanti della salute. A questo scopo occorre agire su più fronti a partire da quello dell’educazione e della sensibilizzazione fino all’accesso equo ed efficace ai programmi di screening.

Le campagne educative sono il primo step per informare la popolazione sui fattori di rischio e promuovere stili di vita sani e dovrebbero procedere di pari passo con interventi ambientali, per ridurre l’esposizione a sostanze cancerogene e migliorare la qualità dell’ambiente, e a iniziative per incoraggiare una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e la riduzione del consumo di alcol e tabacco.

Un ruolo rilevante nella prevenzione oncologica è giocato anche dalla conoscenza dell’eredo-familiarità con l’identificazione delle famiglie con predisposizione genetica ai tumori per mettere in atto strategie preventive mirate.

Infine occorre migliorare l’adesione ai programmi di screening oggi disponibili (essenzialmente per mammella, cervice uterina e colon-retto) per garantire un accesso equo e diffuso.

Le prospettive future

L’approccio One Health rappresenta una strategia integrata e multidisciplinare per la prevenzione del cancro, riconoscendo l’importanza delle interconnessioni tra salute umana, animale e ambientale. La collaborazione tra professionisti della salute, ricercatori e istituzioni politiche è essenziale per ridurre l’incidenza dei tumori e migliorare la salute globale.

L’importanza di questa strategia è stata ribadita nel luglio del 2023 durante la Conferenza dei Ministri europei della Salute a Budapest, che ha sottolineato la necessità di affrontare la “triplice crisi” di cambiamento climatico, inquinamento ambientale e perdita di biodiversità. Inoltre, è fondamentale continuare a sensibilizzare la popolazione sulla realtà della crisi climatica e ambientale, contrastando la disinformazione e promuovendo una cultura della prevenzione e della sostenibilità. Attraverso un impegno collettivo e un approccio olistico alla salute, c’è la possibilità di costruire un futuro più sano e sostenibile per le generazioni presenti e future.

Antonella Sparvoli

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