Nasce “In buona salute”, piattaforma online di psiconcologia

Per migliorare il benessere mentale dei pazienti oncologici durante ogni fase della malattia ha preso il via un nuovo servizio che propone sedute online contro il disagio psicologico

Ansia e depressione sono problematiche comuni, e spesso sottovalutate, in chi riceve una diagnosi di cancro. Si stima che in Italia solo il 20% delle strutture disponga di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro che, oltretutto, può avere ricadute negative non solo sul benessere generale del paziente ma anche sulla stessa sopravvivenza, come suggeriscono studi recenti. Per cercare di colmare questa lacuna, è stata creata “In Buona Salute” (inbuonasalute.eu), la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia.

La piattaforma di supporto psiconcologico online

Il nuovo portale vuole rappresentare un luogo sicuro, accessibile e professionale, dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato da parte di psiconologi certificati e avviare un percorso mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia. Il percorso inizia con la compilazione di un questionario online a seguito del quale la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità del singolo individuo. In genere viene consigliato un ciclo di 10 sedute online, ognuna della durata di 50 minuti.

«Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici – fa notare Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di ‘In Buona Salute’, direttrice della Divisione di psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia e professoressa di psicologia delle decisioni all’Università degli Studi di Milano -. Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online».

Maggiore attenzione alle ricadute psicologiche del cancro

Circa un paziente oncologico su due sperimenta livelli significativi di distress emozionale con un importante impatto negativo sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza.

«I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici – aggiunge la professoressa Lucia Del Mastro, direttrice della Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova -. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L’associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati. Per garantire servizi adeguati di psiconcologia, serve non solo un potenziamento delle risorse ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all’interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull’opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast Unit ha stabilito che, all’interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come ‘In Buona Salute’, che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti».

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