Medicina sempre più di precisione per il tumore al seno

Al convegno nazionale “Focus sul carcinoma mammario” è stata evidenziata l’importanza dell’innovazione per strategie terapeutiche personalizzate

Oggi più del 70% delle donne con una diagnosi di tumore al seno guarisce e ha un’aspettativa di vista paragonabile a quella della popolazione generale. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni si attesta invece all’88%, superando il 91% dopo il primo anno dalla diagnosi. Il merito va alla ricerca, alle maggiori conoscenze sulla biologia delle neoplasie e alle innovazioni terapeutiche che ne derivano e che stanno cambiando l’approccio alla malattia. Lo hanno sottolineato gli esperti intervenuti di recente a Udine al convegno nazionale “Focus sul Carcinoma Mammario” che ha visto la partecipazione di oltre 500 specialisti.

Terapie personalizzate

«Oggi possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione nelle terapie, non solo grazie ai nuovi farmaci, ma anche per le maggiori conoscenze biologiche sul tumore – afferma il professor Fabio Puglisi, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica presso l’IRCCS CRO di Aviano e responsabile scientifico del convegno -. Questo ci consente di pianificare strategie terapeutiche personalizzate, potendo distinguere con maggiore precisione le situazioni in cui è necessario potenziare le cure da quelle in cui è possibile ridurne l’intensità senza compromettere i risultati».

Cure potenziate sono sicuramente opportune per i tumori al seno triplo negativi, noti per essere particolarmente aggressivi. Una delle principali novità in questo ambito è rappresenatata dall’impiego dell’immunoterapia già dalle fasi precoci della malattia.

Progressi per i tumori luminali

Importanti novità sul fronte terapeutico riguardano anche i tumori luminali con recettori ormonali positivi nei quali gli inibitori delle CDK4/6 stanno rivoluzionando il trattamento, potenziando l’efficacia della terapia endocrina e riducendo il rischio di recidiva

«L’innovazione riguarda anche i tumori luminali avanzati – aggiunge Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Mammaria e Toraco-polmonare presso l’IRCCS Fondazione Pascale di Napoli -. Abbiamo a disposizione farmaci a bersaglio molecolare sempre più selettivi e potenti e anticorpi coniugati a farmaci citotossici che migliorano le prospettive di sopravvivenza. Inoltre, stiamo esplorando il ruolo dell’immunoterapia anche per alcune forme di tumore ormono-sensibile».

Chirurgia “su misura” in mani esperte

L’innovazione non riguarda solo le terapie farmacologiche oncologiche ma anche il trattamento chirurgico che sta evolvendo e diventando sempre meno invasivo, quando possibile, come fa notare Samuele Massarut, direttore dell’Oncologia Chirurgica Senologica del CRO di Aviano e coordinatore della Rete senologica del Friuli Venezia Giulia. «Oggi la mastectomia viene eseguita solo in casi selezionati, mentre nella maggior parte delle pazienti si opta per interventi conservativi associati alla radioterapia. Inoltre, sempre più spesso è possibile evitare la rimozione dei linfonodi ascellari. È fondamentale, però, che le pazienti si affidino a Centri di senologia ad alto volume dove è assicurato un approccio multidisciplinare, in grado di garantire standard elevati di trattamento. Nella nostra regione sono attive tre Breast Unit con certificazione EUSOMA che offrono percorsi di cura altamente specializzati».

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