Diagnosi di melanoma: nuove linee guida nazionali

melanoma

Un importante documento a supporto degli operatori, elaborato da gruppi multidisciplinari di esperti, in base alla più aggiornata letteratura biomedica

Il melanoma è il più aggressivo dei tumori cutanei e la sua incidenza è in aumento. Solo in Italia si registrano ogni anno circa 15 mila nuovi casi. Se riconosciuto in fase iniziale può essere curato con successo, ma se lasciato a sé può diffondersi, anche rapidamente, ad altri organi e tessuti. Proprio per migliorare la diagnosi e di conseguenza il percorso di cura sono state redatte delle nuove Linee guida, pubblicate di recente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, per mano degli specialisti della Società italiana di anatomia patologica e citologia diagnostica (SIAPEC-IAP Divisione Italiana), in collaborazione con l’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) e con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti.

«L’elevato impatto epidemiologico del melanoma nella popolazione italiana e la recente introduzione di terapie innovative che hanno modificato radicalmente le potenzialità di cura ci hanno condotto a considerare prioritaria questa nuova Linea Guida sulla “Diagnosi istopatologica e molecolare delle lesioni melanocitarie”» sottolinea Anna Sapino, presidente SIAPEC-IAP.

Caratteristiche molecolari e referti omogeni

Negli ultimi anni è emerso in maniera incisiva che il melanoma racchiude neoplasie diverse, in particolare con caratteristiche molecolari differenti, il cui riconoscimento è fondamentale per avviare un trattamento mirato. L’obiettivo primario delle nuove Linee guida è stato quello di standardizzare e rendere più riproducibile il referto istopatologico strutturato del melanoma alla luce dei più recenti studi scientifici internazionali. Non solo, gli esperti hanno voluto illustrare in modo chiaro quali siano i test immunoistochimici e molecolari utili da eseguire sul tessuto tumorale allo scopo di indirizzare i pazienti alle terapie mirate

«La documentazione scientifica prodotta costituisce uno strumento di supporto decisionale finalizzato a consentire che, fra opzioni alternative, sia adottata quella migliore tenendo conto della esplicita e sistematica valutazione dei risultati della letteratura e con il fine ultimo di offrire al paziente affetto da tumore melanocitario in maniera omogenea nell’intero territorio nazionale la diagnosi più completa ed accurata e quindi la migliore terapia personalizzata» osserva la professoressa Daniela Massi, direttore del Servizio di istologia patologica e diagnostica molecolare dell’Ospedale Careggi di Firenze nonché coordinatrice delle Linee guida.

Il ruolo dell’anatomopatologo

«L’attività dell’anatomopatologo – conclude Massi – è alla base dell’appropriatezza prescrittiva, per evitare ai pazienti terapie inutili, se non addirittura controproducenti, con importanti vantaggi per la salute e quindi per l’efficienza del Sistema sanitario. La caratterizzazione molecolare del tessuto tumorale consente una sempre più precisa definizione delle alterazioni genetiche e molecolari, i cosiddetti fattori predittivi della risposta ai trattamenti, ad esempio nelle terapie a bersaglio molecolare rispetto alla immunoterapia».

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