Aumento di tumori aggressivi nelle donne giovani

In crescita i casi di cancro al pancreas e di altre neoplasie nella popolazione femminile tra i 18 e i 34 anni

Neoplasie aggressive, come il cancro al pancreas, che di solito colpiscono persone sopra i 55 anni, si stanno osservando sempre più nei giovani, in particolare nelle donne. Lo conferma uno studio promosso e coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e dall’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), pubblicato di recente sulla rivista BMC Medicine. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a oltre 10 milioni di casi, estratti dal registro sul cancro statunitense SEER (Surveillance, Epidemiology, and End Results), evidenziando una crescita particolarmente rapida dell’incidenza di tumore al pancreas nelle donne tra i 18 e i 34 anni, con tassi di crescita quasi doppi rispetto agli uomini della stessa fascia di età.

I nuovi dati

Il programma SEER è uno strumento del National Cancer Institute statunitense utilizzato per la sorveglianza del cancro. Raccoglie dati da diverse località e fonti negli Stati Uniti, coprendo quasi il 50% della popolazione. I ricercatori italiani hanno analizzato in particolare i dati relativi a numerose neoplasie, tra cui quelle di pancreas, stomaco, polmoni e bronchi, cervello, colon-retto, mieloma e melanoma, nel periodo dal 2000 al 2020.

L’analisi ha rivelato significative disparità specifiche per età e sesso, in particolare tra gli individui di età compresa tra 18 e 26 anni e tra 27 e 34 anni. I tassi di incidenza del cancro al pancreas sono aumentati di più nelle donne di età compresa tra 18 e 26 anni rispetto agli uomini. Inoltre, anche l’incidenza di cancro gastrico, mieloma e neoplasie colorettali sono risultate in crescita più nelle giovani donne rispetto agli uomini.

Differenze di genere e fattori di rischio

I dati evidenziano l’emergere di un inaspettato divario di genere in oncologia, in particolare tra gli individui di età inferiore ai 35 anni. Le possibili spiegazioni del fenomeno sono diverse. Per esempio, è possibile che i cambiamenti nello stile di vita dei giovani negli ultimi due decenni abbiano portato a una maggiore esposizione a fattori di rischio per il cancro al pancreas e altre neoplasie gastrointestinali, in precedenza rilevanti per gli stili di vita di adulti e anziani. C’è una convinzione diffusa che la popolazione giovane sia sempre più esposta a fattori di rischio per il cancro, ma manca un’indagine sistematica basata su database. «Ad esempio – fanno notare gli autori -, la pancreatite cronica o l’infiammazione gastrica sono fattori di rischio significativi per i tumori del tratto digerente. Parallelamente, il diabete di lunga data, l’obesità, il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol sono fattori di rischio modificabili consolidati per i tumori del pancreas e del tratto gastrointestinale. Proprio per questi motivi, diventa cruciale affrontare la prevalenza di questi fattori di rischio nelle popolazioni a rischio. L’istituzione di un registro che documenti le infiammazioni croniche, come la pancreatite, insieme ad altri fattori di rischio identificati, annotati con età, sesso e informazioni demografiche, potrebbe contribuire notevolmente alla nostra comprensione patologica dei tumori del pancreas e del tratto gastrointestinale nei giovani individui a rischio.

Il ruolo di fattori biologici e genetica

Oltre agli stili di vita e ai comportamenti a rischio, anche fattori biologici possono spiegare le differenze di genere osservate nello studio. Gli ormoni sessuali, per esempio, sembrano avere un ruolo nella maggiore incidenza del cancro al pancreas negli uomini, con il testosterone che può favorire la crescita cellulare e l’insorgenza di tumori. Al contrario, gli estrogeni nelle donne possono avere un effetto protettivo.

Un ruolo importante nelle differenze nell’incidenza del cancro al pancreas osservate tra uomini e donne può essere giocato infine dalla genetica. Diversi polimorfismi e mutazioni genetiche sono associati al rischio di cancro al pancreas e possono differire in base al sesso. Allo stesso modo, le mutazioni germinali nei geni BRCA sono associate a un rischio più elevato di cancro al pancreas e la prevalenza di queste mutazioni può differire tra uomini e donne.

Prevenzione e sensibilizzazione

«I risultati della nostra ricerca dimostrano che soprattutto negli ultimi 10 anni si è osservato un incremento generale dell’incidenza, tra i giovani, di alcuni tumori che presentano tassi di letalità elevati – commenta Luca Cardone, ricercatore IRE e CNR-IBBC responsabile e coordinatore dello studio –. Inoltre, i nostri studi rivelano una disparità di genere nei giovani sotto i 35 anni, con le donne che mostrano tassi di incidenza maggiori degli uomini per alcuni di questi tumori particolarmente aggressivi. Studi mirati sono attualmente in corso per indagare i trend di esposizione nei giovani adulti a fattori di rischio comuni per le neoplasie in aumento, come obesità, diabete, consumo di alcol e di sigarette».

Di fronte a questo preoccupante trend, diventa ancora più importante mettere in atto strategie di prevenzione del cancro in giovani, come sottolinea Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE. «È fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione sui rischi associati a stili di vita non salutari tra i giovani adulti, e considerare lo sviluppo di programmi di screening specifici per gruppi a rischio. Sebbene manchino ancora linee guida consolidate per la diagnosi precoce di tumori come quello pancreatico, soprattutto tra i giovani, una maggiore attenzione e consapevolezza dei sintomi potrebbe favorire la diagnosi precoce e migliorare significativamente gli esiti clinici di queste patologie aggressive». 

© 2022 Fondazione Mutagens ETS. Tutti i diritti riservati.

Leggi altre notizie