Tumore al seno: rischio depressione e sua identificazione precoce

tumore al seno

Uno studio recente evidenzia come la caratterizzazione dei sintomi depressivi dopo la diagnosi di cancro della mammella sia importante per migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza delle donne

Le donne che sviluppano un tumore al seno sono più a rischio di episodi depressivi che possono avere ripercussioni, oltre che sulla qualità di vita, sui trattamenti stessi e la sopravvivenza. In queste donne la depressione si può manifestare in modo molto eterogeneo, nei tempi e nei sintomi, seguendo “traiettorie” differenti. Tuttavia l’identificazione precoce delle donne a rischio di depressione a lungo termine o ritardata può rivelarsi di grande importanza sia per le ripercussioni positive sulla qualità di vita sia per quelle sulla sopravvivenza globale. Lo rivela uno studio francese, pubblicato di recente su JAMA Network Open, nel quale sono state prese in esame quasi 5000 donne con diagnosi di carcinoma della mammella, con un’età media di 56 anni.

Tumore al seno e depressione

«La diagnosi di tumore al seno e il trattamento che ne consegue espongono le donne interessate a un rischio di depressione cinque volte superiore rispetto a quello della popolazione generale, con una prevalenza tra il 10 e il 25%. Non solo, lo stato depressivo che può seguire lo sviluppo del tumore mammario ha implicazioni sulla tolleranza ai farmaci e l’aderenza al trattamento, compromettendo la qualità di vita e riducendone l’aspettativa» spiegano gli autori della ricerca.

Studiando le quasi 5000 pazienti, i ricercatori hanno identificato sei “traiettorie” che può prendere la depressione dalla diagnosi ai tre anni successivi al trattamento: il 54,8% non ha manifestato depressione o solo sintomi lievi; il 22, 4% ha avuto un peggioramento dell’umore intermedio; il 10% un miglioramento intermedio; il 5,4% è andata incontro a una remissione al termine dei tre anni di studio; il 4,2% ha sviluppato sintomi depressivi ritardati e il 3,2% invece ha dovuto fare i conti con una depressione stabile. Gli studiosi hanno inoltre evidenziato alcuni fattori in grado di influenzare il rischio di depressione tra cui reddito familiare inferiore, stadio del cancro, storia familiare di tumore al seno, precedenti ricoveri psichiatrici, obesità, fumo, livelli più elevati di affaticamento nonché depressione al momento della diagnosi.

Approccio globale e personalizzato

Nell’insieme quasi un terzo delle partecipanti allo studio ha manifestato sintomi depressivi significativi, in alcuni casi solo temporanei in altri purtroppo duraturi, sia durante sia dopo il trattamento. Questi disturbi dell’umore sono risultati associati ad alcuni fattori (dal reddito familiare inferiore alla depressione al memento della diagnosi) che potrebbero aiutare a identificare le pazienti da “tenere d’occhio” come fanno notare i ricercatori. «I nostri risultati suggeriscono che si dovrebbe prestare particolare attenzione alla ricerca di tali fattori nel tempo, a partire dalla diagnosi di tumore al seno. In questo modo le pazienti con sintomi depressivi potrebbero essere identificate precocemente con un protocollo appropriato e quindi essere indirizzate a cure di supporto».

«Un approccio che tenga conto anche dei disturbi dell’umore conseguenti alla diagnosi di cancro dovrebbe essere il primo passo importante verso una cura davvero personalizzata» concludono i ricercatori francesi.

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