Tumore al seno: attenzione ai cereali raffinati

Un elevato consumo ha ricadute negative sulla sopravvivenza. Ma le donne che hanno avuto il cancro mammario non devono abusare nemmeno di quelli integrali

Nelle donne sopravvissute al tumore mammario il consumo di cereali raffinati è associato a un aumento della mortalità per tutte le cause e specifica per il cancro al seno. Questi effetti negativi possono inoltre essere peggiorati se si consumano in abbondanza anche cerali integrali. Lo segnala uno studio americano, pubblicato di recente sulla rivista Nutrients, che sottolinea l’importanza di valutare la salute gastrointestinale delle pazienti che hanno avuto questa neoplasia per formulare delle linee guida dietetiche personalizzate.

Tumore al seno e capacità digestive

Le donne sopravvissute al cancro al seno hanno spesso una ridotta capacità di digerire i cereali integrali a causa dei trattamenti a cui sono state sottoposte. La chemioterapia può infatti indebolire l’apparato digerente, causando dolore addominale, gonfiore e nausea, mentre la radioterapia può innescare una serie di meccanismi, infiammatori e non, con possibili danni acuti all’intestino. Per comprendere meglio gli effetti sulla mortalità dei cereali sia raffinati sia integrali, i ricercatori statunitensi hanno studiato più di 3000 donne sopravvissute al tumore al seno, raccogliendo informazioni sulla loro dieta e sul loro stile di vita al momento dell’avvio dello studio, dopo un anno e dopo quattro anni. Ebbene i dati raccolti mostrano che elevato consumo di cereali raffinati è associato a un aumento del rischio di morte sia per tutte le cause sia specifica per il cancro al seno. Non solo, anche l’elevata assunzione di cereali raffinati e cereali integrali è risultata collegata a un aumento della mortalità rispetto a un basso consumo di cerali integrali. «Sebbene negli individui sani il consumo di cereali integrali offra benefici per la salute, come la riduzione della mortalità e dell’infiammazione, nelle persone con sistemi digestivi compromessi potrebbe invece avere ricadute negative» fanno notare gli autori dello studio.

Indicazioni dietetiche specifiche

«Le attuali linee guida per i sopravvissuti al cancro raccomandano di consumare più di cinque porzioni di frutta e verdura e tre-sei porzioni di cereali integrali al giorno, proteine ​​abbondanti (noci, semi, legumi, soia e pollame) e di limitare alcolici, zuccheri raffinati, grassi e carni rosse o insaccati. Tuttavia, queste linee guida potrebbero essere state generate sulla popolazione generale piuttosto che sulle sopravvissute al cancro al seno» osservano gli autori dello studio che invitano a mettere a punto linee guida dietetiche specifiche per le donne sopravvissute al tumore seno, tenendo conto delle condizioni del loro apparato gastrointestinale.

Cereali e salute

«Quando valutiamo gli impatti sulla salute dei cereali raffinati e di quelli integrali, dobbiamo riconoscere che ognuno di essi ha alcuni benefici e potenziali danni – puntualizzano i ricercatori statunitensi -. I cereali raffinati possono aumentare il carico glicemico, aumentando il rischio di insulino-resistenza, ma sono più facili da digerire rispetto ai cereali integrali. I cereali integrali forniscono più nutrienti rispetto ai cereali raffinati ma contengono glutine e lectina che possono aumentare l’infiammazione intestinale e la permeabilità della barriera dell’intestino. Piccole quantità di cereali integrali consumati insieme a cereali raffinati possono aiutare a ridurre il carico glicemico, ma grandi quantità di cereali integrali aggiungono ulteriore onere a chi ha una funzione intestinale ridotta». Insomma, secondo i nuovi dati, sarebbe meglio che le donne che hanno avuto il tumore al seno dessero un taglio ai cereali raffinati a favore di quelli integrali, come raccomandano le attuali linee guida, evitando tuttavia quantità eccessive.

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