Tumore al seno: accelerare il rimborso dei test genomici

Appello di Europa donna affinché questi esami siano usufruibili a titolo gratuito per tutte le pazienti, senza distinzioni tra regioni. Pressione per approvare il decreto attuativo dopo lo stanziamento del fondo nazionale di 20 milioni di euro

A più di tre mesi dall’istituzione con la Legge di Bilancio 2021 di un Fondo di 20 milioni di euro per il rimborso diretto delle spese sostenute dagli ospedali per l’acquisto dei test genomici nelle donne con carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce, queste analisi non sono ancora disponibili gratuitamente in tutta Italia. Da qui l’appello di Europa Donna al Ministero della Salute per promuovere quanto prima l’approvazione di un decreto attuativo. Per sostenere l’urgenza, il movimento per la tutela dei diritti delle donne con tumore al seno ha avviato a inizio 2021 anche la campagna nazionale “Chemio: Se Posso la Evito”. Grazie a questa iniziativa in poco più di due mesi sono state raccolte oltre 15.000 firme a una petizione on line. Sono stati inoltre raggiunti oltre 564mila utenti del web attraverso un’intensa attività sui principali social media. “Abbiamo ottenuto buoni risultati e un ottimo sostegno da parte di pazienti, caregiver, clinici e semplici cittadini – afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia -. Si tratta di una chiara testimonianza che conferma quanto sia sentita la necessità della personalizzazione delle cure, soprattutto in questo momento difficile caratterizzato dal Covid-19”.

Alla campagna “Chemio: Se Posso la Evito” hanno aderito anche diverse Società Scientifiche e Associazioni tra cui AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), SIAPEC (Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citopatologia Diagnostica), Cittadinanzattiva, EURAMA, Fondazione Insieme Contro il Cancro, Fondazione ONDA, Fondazione The Bridge, Komen, Senonetwork, Incontradonna onlus e Lilt nazionale.

Test genomici gratuiti in tutta Italia

Nelle donne con carcinoma mammario ormono-responsivo in fase precoce l’esecuzione dei test genomici aiuta a prevedere il rischio di recidiva e permette di evitare la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale in una nutrita schiera di donne.

“Europa Donna Italia si è battuta perché non solo in Lombardia, Toscana e Provincia Autonoma di Bolzano, dove i test sono finanziati da fondi regionali, ma in tutta la Penisola si possa evitare la somministrazione di chemioterapie inutili – continua D’Antona -. Sono circa 8.000 le pazienti che, ogni anno, ricevono queste cure anche se non ne hanno necessità. Ringraziamo il Governo e il Parlamento per quanto fatto finora. Bisogna però al più presto emanare il provvedimento che renda effettivamente utilizzabili i test genomici senza costi per le donne”.

Il portale per dare voce a clinici e pazienti

Per sensibilizzare cittadini, pazienti, clinici e Istituzioni sul loro ruolo e sulla necessità di superare le attuali differenze territoriali per quanto riguarda i test genomici, ha preso vita di recente anche un portale dedicato, www.testgenomicitumoreseno.org. Si tratta di una sorta di piazza virtuale pensata per dare voce a esperti e rappresentanti di pazienti attraverso talk show in diretta streaming e video-interviste. Nel nuovo portale sono inoltre previsti approfondimenti, per fotografare in tempo reale lo stato di approvazione del decreto attuativo, oltre che per diffondere cultura sul tema.

I vantaggi dei test genomici

“L’utilizzo appropriato dei test – spiega Francesco Cognetti, presidente di Fondazione Insieme contro il Cancro e di FOCE (ConFederazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi) – determina un duplice vantaggio, perché consente sia di evitare tossicità per un numero notevole di donne sia sprechi per il sistema sanitario. Per ogni paziente sottoposta al test e per cui risulta l’inappropriatezza del trattamento chemioterapico in seguito al risultato dell’esame, si risparmiano circa 3.000 euro dovuti ai costi diretti della chemioterapia evitata. Complessivamente, quindi, possono essere risparmiati 30 milioni di euro ogni anno nel nostro Paese”.

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