Sì della Camera alla legge sull’oblio oncologico

Più vicini all’introduzione anche in Italia di norme a tutela delle persone guarite da un tumore. Prossimo step il voto in Senato

Approvata alla Camera dei deputati la proposta di legge sul diritto all’oblio per le persone guarite da un tumore, dopo anni di dibattito e di richieste di associazioni di pazienti e oncologi. Si attende ora l’approvazione definitiva da parte del Senato che potrà restituire diritti e dignità ai guariti dal cancro che non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare. Il provvedimento è nato proprio per far fronte al fenomeno ricorrente per cui, nonostante l’avvenuta guarigione clinica, molti individui guariti dal tumore sperimentino discriminazioni in diversi ambiti come l’accesso a servizi finanziari, bancari e assicurativi. La nuova legge mira inoltre a rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza di questi soggetti la cui aspettativa di vita è aumentata, incluse le limitazioni all’accesso alle procedure di adozione e affidamento di minori.

Il diritto all’oblio oncologico

Il progetto di legge sull’oblio oncologico deriva dall’unificazione di diverse proposte di legge presentate da vari partiti e dal CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro). Una volta approvata dal Senato, la legge sancirà il diritto all’oblio oncologico, ovvero il diritto degli ex-pazienti di non riferire della passata malattia oncologica in caso di stipule di contratti per servizi bancari, finanziari, assicurativi e altre situazioni (dove oggi queste informazioni sono richieste), passato un periodo di 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e 5 anni per quelle dell’età pediatrica.  

«Plaudiamo all’approvazione del disegno di legge sul diritto all’oblio oncologico da parte della Camera dei deputati – hanno dichiarato con soddisfazione AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) e Fondazione AIOM -. È il primo passo fondamentale per la tutela di oltre un milione di persone in Italia, che hanno superato il tumore ma continuano a essere considerate malate dalla società, con discriminazioni nell’accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficoltà nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro. Ci auguriamo che quanto prima anche il Senato approvi la norma, perché si tratta di una battaglia di civiltà, che vede da molto tempo in prima linea pazienti, società scientifiche e Istituzioni».

L’Italia si allinea ad altri Paesi europei

«Finalmente il nostro Paese si allinea a livello legislativo, ad altre importanti nazioni europee nelle quali da tempo vi sono norme a garanzia per tutti coloro che sono riusciti a sconfiggere il cancro – ha commentato Francesco Cognetti, presidente FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) -. La nuova legge fotografa l’attuale realtà socio-sanitaria riscontrabile in Italia. Grazie all’ottima qualità della nostra oncologia medica, alla costante innovazione medico-scientifica, a efficienti campagne di prevenzione siamo riusciti ad ottenere tassi di guarigione davvero notevoli per diverse patologie oncologiche. Da qui l’esigenza, non più rinviabile, di garantire agli ex malati diritti fondamentali come quello di poter accedere a mutui e finanziamenti oppure all’adozione di un figlio».

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