Prioritaria la ricerca sui tumori di pancreas, cervello ed ereditari

Secondo Roberto Orecchia, direttore scientifico di IEO, i risultati ottenuti sul fronte delle neoplasie cerebrali, pancreatiche ed ereditarie non sono ancora soddisfacenti, motivo per cui bisognerebbe impegnare più energie per combatterle. Importante investire anche sui test molecolari per diagnosi e terapie

Le priorità più urgenti nella lotta al cancro sono i tumori cerebrali e del pancreas. È quanto ha riferito Roberto Orecchia, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (IEO), alla vigilia della recente Giornata mondiale contro il cancro.

«A mio modesto parere, abbiamo due gravi situazioni in cui i risultati sono insoddisfacenti: i tumori cerebrali e del pancreas» queste le testuali parole dell’esperto. Orecchia ha inoltre puntato i riflettori su un altro tema di grande attualità, quello dei tumori ereditari e della prevenzione/sorveglianza nei soggetti ad alto rischio eredo-familiare, sottolineando il ruolo dei test molecolari per i quali oggi sussiste un problema di accessibilità.

Più attenzione a cervello e pancreas

Parlando di tumori cerebrali, Orecchia si è soffermato sul glioblastoma, sottolineando come ci siano stati pochi progressi negli ultimi 20 anni. «Nel glioblastoma di fatto stiamo applicando lo schema ‘Stupp’, di chirurgia, radioterapia e temozolomide (farmaco chemioterapico), che è stato pubblicato nel 2005, quindi quasi 20 anni fa. E non ci sono stati cambiamenti sostanziali in questi anni» dice l’esperto.

Per quanto riguarda il tumore al pancreas, il direttore scientifico di IEO ha fatto notare come l’incidenza di questo tumore sia in crescita senza che se ne conoscano le cause, tanto che potrebbe diventare in futuro un problema sociale. «Quello del pancreas è, tra l’altro, uno di quelli su cui le alterazioni molecolari note sono veramente in una percentuale molto ridotta, tra il 5% e il 10% dei casi, e quindi di fatto si continua con trattamenti standard, non soddisfacenti» continua Orecchia.

Il tumore cerebrale e il tumore del pancreas «sono anche difficili da intercettare – puntualizza Orecchia – e non sono immaginabili per ora degli screening per la diagnosi precoce. Potrebbero dunque essere due dei problemi da ritenere prioritari in una scala di impegno, anche scientifico».

Tumori ereditari e test molecolari

Orecchia ha parlato anche di tumori ereditari e della prospettiva di proteggere non solo chi sviluppa il cancro ma anche i soggetti sani ad alto rischio per la presenza di alterazioni genetiche ereditarie che predispongono allo sviluppo di vari tipi di tumori. L’esperto ha citato le mutazioni nei geni BRCA, implicate nello sviluppo di diverse neoplasie, a partire da quelli di mammella e ovaio per arrivare a pancreas e prostata. «C’è un problema, però. Non è così facile accedere ai test molecolari, perché ci sono delle restrizioni – osserva Orecchia -. Non tutti i laboratori hanno strutture e strumenti adeguati a farli, soprattutto quelli molto sensibili di ultima generazione. E poiché dovremmo immaginare questo tipo di attività fatta su larghe fette di popolazione, se mettiamo anche i soggetti a rischio e ad alto rischio, è chiaro che c’è un problema che riguarda l’organizzazione dei sistemi sanitari, il nostro, ma anche quello degli altri Paesi. Sappiamo benissimo che l’accesso alla miglior sanità possibile non è completamente democratizzato, ci sono differenze geografiche, anche interne agli stessi Paesi, e non è omogenea la distribuzione sul territorio nazionale. Ciò richiede uno sforzo organizzativo e anche un riconoscimento al livello del sistema sanitario con un’espansione dei Lea, che consenta di introdurre anche nuove categorie di test e di poter coprire più ampie fasce di popolazione».

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