Farmaco promettente per il carcinoma del rene associato alla malattia di Von Hippel-Lindau

La FDA statunitense sta valutando una molecola sperimentale, che potrebbe diventare il primo farmaco specificamente indicato per chi soffre di questa rara sindrome che causa lo sviluppo di masse, alcune delle quali maligne, in oltre dieci organi

Si chiama MK-6482, è una molecola che inibisce il fattore di trascrizione indotto dall’ipossia HIF-2a e potrebbe diventare il primo farmaco indicato specificatamente per le persone con la sindrome di Von Hippel-Lindau. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense è attualmente impegnata in una revisione rapida di questa molecola per il trattamento del carcinoma del rene, una neoplasia angiogenesi dipendente spesso associata a questa sindrome.

La malattia e il farmaco sperimentale

La sindrome di Von Hippel-Lindau è causata da mutazioni del gene VHL, un gene che sopprime i tumori (oncosoppressore) implicato nel controllo della crescita e morte cellulare e nella regolazione dello sviluppo dei vasi sanguigni. In mancanza della proteina prodotta dal gene VHL o quando questa proteina è alterata, le cellule si moltiplicano in maniera incontrollata e si formano cisti e tumori, sia benigni sia maligni. Tra i tumori a cui possono andare in contro i portatori di mutazione nel gene VHL ci sono quelli del rene e del pancreas.
La sindrome di Von Hippel-Lindau è una condizione ereditaria trasmessa con modalità autosomica dominante, che si manifesta quindi quando è alterato uno solo dei due geni VHL, motivo per cui spesso sono colpite più persone nella stessa famiglia. Tuttavia, nel 20 per cento dei casi, può capitare che i genitori non siano affetti dalla malattia e che essa venga sviluppata a causa di mutazioni che si verificano de novo durante la formazione della cellula uovo, dello spermatozoo o nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale.

Il farmaco sperimentale MK-6482 interferisce on l’attività di HIF-2a che, in assenza di un gene VHL funzionante, tende ad accumularsi, portando alla formazione di tumori. HIF-2a è un fattore di trascrizione sensibile all’ossigeno che permette all’organismo di adattarsi all’ipossia (alla carenza di ossigeno) attraverso la produzione di più globuli rossi e la formazione di nuovi vasi sanguigni. Nei soggetti con la sindrome di Von Hippel-Lindau la proteina HIF-2a promuove la crescita di nuovi vasi che contribuiscono però a nutrire il carcinoma renale. Inibendo HIF-2a, la nuova molecola riuscirebbe a bloccare la crescita tumorale, la proliferazione e l’anormale formazione di nuovi vasi sanguigni. Dagli studi finora condotti, MK-6428 sembrerebbe anche ben tollerato e sicuro. Questo farmaco potrebbe rivoluzionare il trattamento del carcinoma renale e non solo nei pazienti con la sindrome VHL, ma anche in quelli in cui il cancro non si associa a mutazioni nel gene VHL.

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