Via libera negli Usa ai Parp inibitori anche per gli uomini con tumore alla prostata

Si allarga l’armamentario per i pazienti con malattia avanzata e specifiche mutazioni responsabili della minore capacità di riparare il Dna danneggiato, comprese quelle nei geni Brca1, Brca 2 e Atm

L’approvazione di due nuovi farmaci della famiglia dei Parp inibitori da parte della Food and Drug Administration (l’ente statunitense per il controllo dei medicinali) apre una nuova stagione per la terapia a bersaglio molecolare anche per gli uomini con un tumore della prostata. I farmaci approvati negli Usa sono l’olaparib e il rucaparib, da tempo utilizzati nel trattamento dei tumori dell’ovaio e del seno in donne che presentano mutazioni genetiche che interferiscono con i processi di riparazione del Dna, tra le quali spiccano quelle nei geni Brca1 e Brca2. I due farmaci ora potranno essere utilizzati anche negli uomini con tumore alla prostata diffuso, con metastasi, che non risponde più ai trattamenti ormonali standard. I candidati al trattamento sono gli uomini che presentano mutazioni dei geni di riparazione della ricombinazione omologa (Hrr), responsabili della minore capacità delle cellule di riparare il Dna danneggiato.

PARP inibitori e tumori della prostata

Alcuni studi hanno evidenziato che circa il 20-30 per cento degli uomini con tumore alla prostata metastatico presenta alterazioni genetiche che danneggiano i meccanismi di riparazione del Dna, in particolare nei geni Brca1, Brca2 o Atm. Questi geni quando sono mutati producono infatti una proteina alterata che non è più in grado di correggere i danni a carico del Dna, che quindi si accumulano favorendo non solo lo sviluppo del tumore, ma anche la sua progressione. Sono proprio questi i soggetti che potranno beneficiare, per ora solo negli Usa, delle nuove terapie target con i Parp inibitori. Il passo successivo sarà lo sbarco di questi farmaci anche in Europa, previsto per il 2021, con l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e quindi l’accordo sulla rimborsabilità tra l’azienda produttrice e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Test genetici anche per gli uomini

L’approvazione dei due Parp inibitori anche per gli uomini con tumore alla prostata metastatico segue i risultati di due trial clinici, denominanti Profound per olaparib e Triton2 per rucaparib. Per individuare i soggetti che potranno beneficiare dei due farmaci, si apre anche per gli uomini la stagione degli screening genetici, come già avviene per le donne con i tumori del seno e dell’ovaio. L’allargamento dello screening genetico potrebbe inoltre offrire ai parenti più stretti l’opportunità di sottoporsi a percorsi di diagnosi precoce e a eventuali strategie terapeutiche profilattiche.

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