Prevenzione di precisione per la sindrome di Li Fraumeni

Avviato in Gran Bretagna uno studio con un farmaco antidiabetico per ridurre il rischio di cancro nelle persone con questa condizione ereditaria rara che aumenta le possibilità di sviluppare alcuni tumori già dall’infanzia

Convivere con la sindrome di Li Fraumeni è difficile e fonte di grande paura, visto che questa rara condizione ereditaria predispone allo sviluppo di diversi tipi di neoplasie, già dalla giovane età. Le persone con questa sindrome hanno infatti più del 40% delle possibilità di sviluppare un cancro prima dei 18 anni e un rischio che va dal 70 al 90% di sviluppare neoplasie nel corso della vita. Sarcomi dei tessuti molli, osteosarcoma, cancro al seno, tumori del cervello e leucemie sono tra le neoplasi più spesso associate alla sindrome. Tuttavia inizia ad aprirsi qualche spiraglio, da una parte grazie a programmi di sorveglianza interdisciplinari personalizzati, dall’altra attraverso terapie mirate per ridurre il rischio di cancro. Prospettive incoraggianti su questo secondo fronte arrivano dallo studio MILI (Metformin in Li Fraumeni Syndrome), una sperimentazione britannica in cui si sta testando un farmaco antidiabetico, la metformina, per ridurre il rischio di sviluppare neoplasie nei soggetti con la sindrome di Li Fraumeni.

Studio di precisione per la prevenzione oncologica

In genere la sindrome di Li Fraumeni è legata alla presenza di una mutazione patogenetica del gene TP53 che, in condizioni normali produce una proteina soppressore dei tumori, la cui azione previene l’eccessiva proliferazione delle cellule e quindi limita la comparsa di neoplasie.

Lo studio MILI, cofinanziato dal National Institute for Health and Care Research, dal Medical Research Council e dal Cancer Research UK, è coordinato da ricercatori dell’Università di Oxford, guidati da Sarah Blagden, professore di Oncologia medica. L’idea di testare la metformina a scopo preventivo viene da ricerche fatte sugli animali da laboratorio che hanno dimostrato come questo farmaco antidiabetico possa aiutare i topi con mutazione di TP53 a evitare l’insorgenza del cancro più a lungo. Il farmaco verrà testato per almeno cinque anni con l’obiettivo anche di comprendere esattamente perché o come funziona. Ciò aiuterà i ricercatori a comprendere meglio come prevenire il cancro nella popolazione generale, come fa notare Sarah Blagden. «Secondo il vecchio stile degli studi di prevenzione, sarebbero necessari decine di migliaia di pazienti e la popolazione con la sindrome di Li Fraumeni è troppo piccola. Stiamo ribaltando l’intera idea di questi studi concentrandoci su pazienti ad altissimo rischio che possono darci una visione migliore della biologia del cancro».

Migliorare la diagnosi precoce

Oltre a testare la metformina, gli studiosi britannici hanno intenzione anche di creare un database di scansioni con la risonanza magnetica (fatte nei programmi di sorveglianza a scopo di diagnosi precoce) e campioni biologici che potrebbero aiutare a individuare strategie per rilevare il cancro in stadio iniziale nelle persone con la sindrome. Non solo, queste ulteriori analisi potrebbero fornire informazioni preziose per guidare gli interventi chirurgici di riduzione del rischio, in particolate la mastectomia profilattica. Osservando più da vicino come iniziano questi tumori, i ricercatori potrebbero anche essere in grado di trovare altri modi per intercettarli. 

Nelle persone senza la sindrome di Li Fraumeni, le modifiche a TP53 di solito si verificano insieme a molteplici altre alterazioni nelle cellule tumorali, cosa che rende ancora più complesso comprendere come le mutazioni di TP53 possano contribuire alla crescita dei tumori e come modificare il modo in cui agiscono. Tuttavia, monitorando attentamente le persone affette dalla sindrome, i ricercatori potrebbero comprendere meglio le modificazioni indotte dalle mutazioni di TP53. 

© 2022 Fondazione Mutagens ETS. Tutti i diritti riservati.

Leggi altre notizie