Il “fegato grasso” aumenta il rischio di polipi adenomatosi del colon-retto

Uno studio recente evidenzia il legame tra steatosi epatica non acolica e la presenza di neoformazioni all’interno dell’intestino che possono diventare maligne, favorendo lo sviluppo del tumore colorettale

Secondo uno studio cinese, pubblicato sull’European Journal of Gastroenterology & Hepatology, la steatosi epatica non alcolica (NAFLD),altrimenti nota come “fegato grasso”, sarebbe un fattore di rischio indipendente per i polipi adenomatosi del colon-retto, considerati dei precursori del tumore colorettale.

Accanto a fattori di rischio noti per il cancro del colon-retto come la familiarità, la sedentarietà, il sovrappeso e l’obesità, bisognerebbe quindi annoverare anche il fegato grasso, cosa che, come fanno notare gli autori dello studio, potrebbe avere ricadute importanti sul piano della prevenzione oncologica.

Relazioni pericolose

I ricercatori cinesi hanno condotto una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche di più di 3000 soggetti sottoposti a ecografia addominale e colonscopia tra gennaio 2018 e dicembre 2022 con lo scopo di vedere quanti soggetti presentassero fegato grasso e polipi adenomatosi e non adenomatosi.

Nel complesso il 36,6% dei pazienti aveva polipi adenomatosi, il 10,7% aveva polipi non adenomatosi e il restante (52,7%) non presentava tali formazioni. La steatosi epatica non alcolica è stata riscontrata in circa il 70% degli adulti con polipi adenomatosi, nel 57% di coloro con polipi non adenomatosi e in circa il 50% dei soggetti senza polipi. Dopo gli opportuni aggiustamenti per le variabili di confusione (età, colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo buono HDL, colesterolo Cattivo LDL) è emerso che il fegato grasso era associato in modo significativo alla presenza di polipi adenomatosi, ma non di quelli non adenomatosi.

Le implicazioni per la prevenzione

«I nostri risultati hanno chiaramente dimostrato che la NAFLD è associata allo sviluppo di polipi adenomatosi del colon-retto nei maschi e nelle femmine, ma non è collegata a un aumento del rischio di polipi non adenomatosi. I risultati forniscono nuove informazioni sulla prevenzione del cancro del colon-retto nei pazienti con fegato grasso» scrivono gli autori dello studio.

Secondo i ricercatori il fegato grasso dovrebbe essere considerato un fattore importante per determinare la necessita di una colonscopia di screening. La colonscopia, oltre a permettere l’identificazione di polipi, ne consente anche la rimozione durante la stessa seduta, cosa particolarmente importante in caso di polipi adenomatosi, i quali sono appunto associati allo sviluppo del cancro del colon-retto.

Gli studiosi cinesi fanno infine notare come fegato grasso e cancro del colon-retto presentino alcuni fattori di rischio comuni, tra cui l’obesità centrale, la ridotta tolleranza al glucosio e le alterazioni dei livelli di grassi nel sangue. «Il meccanismo che collega la NAFLD allo sviluppo del tumore del colon-retto è molto probabilmente correlato all’effetto pro-infiammatorio e pro-cancerogeno della resistenza all’insulina e allo stato infiammatorio cronico dei pazienti con fegato grasso» concludono gli autori. 

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