Farmacoprevenzione del tumore al seno ereditario

Uno studio internazionale sta valutando l’effetto del farmaco contro l’osteoporosi denosumab nella prevenzione del cancro mammario nelle donne con alterazioni germinali nel gene BRCA1

Le donne che presentano una mutazione germinale patogenetica nel gene di suscettibilità BRCA1 hanno un rischio del 50-70% di sviluppare il tumore al seno nel corso della vita. Attualmente la strategia di prevenzione più efficace è rappresentata dalla mastectomia profilattica bilaterale, associata a un rischio ridotto del 90% o più di cancro al seno con un rischio residuo dall’1 al 2%. Diversi studi stanno tuttavia valutando la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare il cancro mammario attraverso strategie di farmacoprevenzione. Tra questi c’è il trial clinico internazionale di fase III BRCA-P che sta studiando l’effetto preventivo del farmaco denosumab.

Lo studio BRCA-P

BRCA-P è uno studio multicentrico, coordinato dall’Austrian Breast & Colorectal Cancer Study Group e dall’Alliance for Clinical Trial in Oncology negli Stati Uniti, che mira a coinvolgere circa 3000 donne con una mutazione germinale nel gene BRCA1, di età compresa tra i 25 e i 55 anni, senza nessuna evidenza di cancro al seno o alle ovaie. Lo studio ha già preso il via in Germania, Regno Unito e in oltre 30 siti negli Stati Uniti, mentre si stanno arruolando ancora pazienti in Austria, Australia, Israele e Spagna.

Le partecipanti verranno suddivise in due gruppi: metà assumeranno il farmaco denosumab sottocute e l’altra metà un placebo, somministrati ogni sei mesi per cinque anni.

Lo scopo principale è scoprire se il farmaco in studio, denosumab, possa ridurre il rischio di sviluppare qualsiasi carcinoma mammario (invasivo o carcinoma duttale in situ) rispetto al placebo.

Il razionale

L’idea di studiare effetto preventivo del denosumab nasce dall’osservazione che tale farmaco, attualmente approvato per il trattamento dell’osteoporosi nelle donne in post-menopausa, avrebbe la potenzialità di ridurre il rischio di cancro al seno e allo stesso tempo di proteggere la salute ossea delle donne che sono già state sottoposte a salpingo-ovariectomia bilaterale (rimozione di tube e ovaie) o in post-menopausa naturale.

Denosumab è un inibitore di RANKL, una via di segnalazione cellulare che sembrerebbe svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo di tumori in presenza di mutazioni di BRCA1. Alcuni studi condotti su modelli animali hanno evidenziato come la disattivazione di RANKL sia in grado di attenuare la proliferazione epiteliale mammaria (ovvero delle cellule da cui può originare il tumore).

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