Cancro della cervice: efficace e sicura l’isterectomia semplice

L’intervento, associato alla dissezione linfonodale pelvica, rappresenta un trattamento sicuro per le donne con malattia iniziale e a basso rischio. Lo dimostra un ampio trial clinico internazionale presentato all’ASCO

In occasione dell’ultimo Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) sono stati presentati i risultati di uno studio internazionale di fase III, denominato SHAPE, che dimostrano come nelle donne con tumore del collo dell’utero in stadio precoce si possa evitare l’isterectomia radicale a favore della meno invasiva isterectomia semplice, rivelatasi un trattamento sicuro con ricadute positive anche sulla qualità di vita delle pazienti.

Isterectomia radicale e semplice

L’attuale standard di cura per le donne con tumore della cervice in fase iniziale e a basso rischio che non desiderano preservare la fertilità consiste nell’isterectomia radicale, procedura chirurgica che prevede la rimozione dell’utero, della cervice (o collo dell’utero), della parte superiore (colletto) della vagina e del tessuto che circonda la cervice. L’isterectomia semplice, di cui si parla nel nuovo studio, è invece un intervento meno invasivo in cui vengono rimossi solo utero e cervice. L’asportazione dei linfonodi pelvici è, invece, prevista in associazione ad entrambe le procedure e prevede l’asportazione del tessuto adiposo che circonda i vasi sanguigni della pelvi, dove sono contenuti i linfonodi. Entrambi gli interventi possono essere eseguiti in laparotomia, ovvero mediante un’incisione aperta nell’addome, o in laparoscopia con incisioni più piccole.

Lo studio SHAPE

Nel nuovo studio multicentrico, coordinato dal Canadian Cancer Trials Group, sono state prese in esame, in vari centri di 12 Paesi, 700 donne tra i 24 e gli 80 anni con tumore del collo dell’utero in stadio iniziale e a basso rischio. Le partecipanti sono sottoposte a dissezione dei linfonodi pelvici e poi all’isterectomia radicale oppure a quella semplice.

I dati raccolti hanno evidenziato un tasso di recidiva pelvica a 3 anni dall’operazione simile tra le paziento sottoposte ai due tipi di procedure (isterectomia semplice 2,5% e isterectomia radicale 2,2%). L’isterectomia semplice è però stata associata a un minor numero di complicanze chirurgiche urologiche intraoperatorie e di problemi vescicali a breve e lungo termine.

Possibile nuovo standard di cura

«Questi risultati sono importanti perché dimostrano, per la prima volta, che l’isterectomia semplice è un’opzione sicura per pazienti accuratamente selezionate con tumore del collo dell’utero in stadio iniziale, a basso rischio – ha dichiarato Marie Plante, professore presso il Department of Obstetrics and Gynecology della Laval University, in Quebec (Canada) -. Questo studio probabilmente cambierà la pratica, in quanto il nuovo trattamento standard per le pazienti con malattia a basso potrebbe diventare l’isterectomia semplice invece dell’isterectomia radicale».

Gli autori dello studio puntano ora ad approfondire altri aspetti in relazione alle diverse procedure chirurgiche, tra cui dati relativi alla qualità di vita e alla sessualità. Inoltre hanno intenzione di condurre un’analisi di costo-efficacia e utilità dell’isterectomia semplice rispetto a quella radicale nonché di condurre studi mirati per identificare eventuali fattori di rischio associati alle recidive.

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