13 Luglio 2021Tumore ovarico: nuovi orizzonti per diagnosi precoce e migliore gestione delle cureApprofondimenti e interviste Promettenti i risultati preliminari di una metodica che analizza il DNA tumorale attraverso il Pap test e apre la strada all’identificazione del cancro in fase precoce. In corso studi anche sulle potenzialità della biopsia liquida per valutare l’andamento della malattia e la risposta alle cure. Ne parliamo con Maurizio D’Incalci, Capo Laboratorio di Farmacologia Antitumorale dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e membro del Team ginecologia di MutagensIl tumore sieroso ad alto grado dell’ovaio è la forma più comune di carcinoma ovarico. Esso è caratterizzato da un’eterogeneità molecolare molto elevata che finora ne ha ostacolato la diagnosi precoce per la mancanza di marcatori universali e allo stesso tempo ha limitato la messa a punto di terapie mirate. Tuttavia studi recenti in cui sono state utilizzate particolari tecniche di biopsia liquida e altre analisi molecolari aprono nuove prospettive che potrebbero avere ricadute importanti sia sul fronte della diagnosi precoce sia sulla gestione delle terapie. Ne parliamo con Maurizio D’Incalci, Capo Laboratorio di Farmacologia Antitumorale dell’Istituto Clinico Humanitas, professore di Humanitas University e membro del Team ginecologia di Mutagens.In che modo la biopsia liquida può essere d’aiuto per verificare la risposta alle terapie?Con uno studio attuato principalmente con il supporto della Fondazione Alessandra Bono Onlus, pubblicato di recente sulla rivista Clinical Cancer Research, abbiamo evidenziato che la biopsia liquida, basata sulla misura del DNA tumorale circolante nel sangue, permette di seguire l’andamento del tumore ovarico sieroso ad alto grado nel tempo e soprattutto di anticipare la diagnosi di recidiva di molti mesi rispetto ai metodi standard, come la misura del CA-125. La metodica di biopsia liquida che abbiamo usato si chiama shallow whole-genome sequencing (sWGS). Si tratta di un tipo di analisi di sequenziamento a bassa intensità che presenta una serie di vantaggi: non è invasiva, è più sensibile del CA-125, dà risposte in tempi rapidi ed è poca costosa. L’idea ora è quella di inserire e valutare questa strategia nell’ambito di altri progetti di ricerca, in modo tale che possano confermarne la validità e fornire eventualmente nuove informazioni. In particolare metteremo a disposizione questa metodica per alcuni studi in corso di Alleanza contro il cancro e altre ricerche che partiranno a breve in pazienti in terapia con PARP inibitori. Questo approccio terapeutico sta dando risultati molto incoraggianti, favorendo lunghe remissioni e ci auguriamo anche qualche guarigione. Attraverso questa metodica di biopsia liquida ora vorremmo capire se, a un certo punto, ci sarà la possibilità di non trattare più queste pazienti e monitorarle solamente nel tempo per verificare che non ci siano recidive.Quali sono invece le prospettive che si stanno aprendo sul fronte della diagnosi precoce del carcinoma ovarico?Negli ultimi anni gli anatomopatologi hanno stabilito che una larga parte dei tumori sierosi ad alto grado dell’ovaio in realtà deriva dalla tuba di Falloppio. Sembra che attraverso le fimbrie vengano rilasciate cellule tumorali in tutto il peritoneo e che queste poi possano aggredire l’ovaio. E questo sarebbe uno dei motivi per cui nella maggior parte dei casi si scopre il cancro dell’ovaio quando è già in fase avanzata. Partendo da questa ipotesi abbiamo pensato che la liberazione di cellule tumorali dalla tuba potesse essere rilevata anche nel collo dell’utero, attraverso il Pap test, e magari anni prima della diagnosi di carcinoma ovarico. E in effetti i dati preliminari che abbiamo raccolto su 17 pazienti ci dicono che è così. In pratica abbiamo rilevato la presenza di DNA tumorale, che deriva dal carcinoma ovarico, in Pap test eseguiti dalle pazienti negli anni antecedenti la diagnosi di cancro. In questo studio preliminare abbiamo usato come “marcatore” del tumore ovarico alcune mutazioni del gene Tp53, visto che oggi sappiamo che fin dalle prime fasi della trasformazione tumorale le cellule acquisiscono nel loro DNA delle peculiari mutazioni in questo gene che portano alla produzione di una proteina (P53) modificata. Dopo aver identificato esattamente dove era la mutazione sul tessuto tumorale, abbiamo analizzato il Pap test con una tecnologia molto sensibile e siamo riusciti a vedere queste alterazioni. Abbiamo quindi dimostrato che, in teoria, esiste la possibilità di diagnosticare precocemente il tumore dell’ovaio, avendo delle tecnologie molto sensibili. Ora vogliamo replicare e approfondire quanto appreso finora e lo stiamo facendo con uno studio retrospettivo, finanziato da Alleanza Contro il Cancro, che coinvolgerà diversi IRCCS e la Rete oncologica piemontese. Nei prossimi mesi vorremmo arrivare ad analizzare almeno 200 Pap test di donne che hanno avuto il tumore ovarico.Un altro ambizioso obiettivo che ci siamo posti è usare questo tipo approccio in pazienti che non hanno ancora il tumore dell’ovaio, ma che presentano un rischio elevato di svilupparlo, come le donne portatrici di mutazioni germinali nei geni BRCA1 o BRCA2. Nel nostro studio preliminare abbiamo lavorato su campioni di pazienti con tumori di cui conoscevamo già lo stato mutazionale del gene Tp53, ma non abbiamo a disposizione questa informazione per la nuova ricerca, motivo per cui stiamo cercando di mettere a punto anche delle metodiche di analisi alternative, ma altrettanto sensibili. Se questi studi ci daranno conferme, avremo davvero la possibilità di cambiare la storia del tumore dell’ovaio.Su quali altri fronti state lavorando?Un filone di studio interessante riguarda quel 10-15% di casi in cui il tumore ovarico viene diagnosticato in fase precoce, ancora al primo stadio. Si tratta appunto di un evento raro in cui la diagnosi arriva spesso in modo casuale, per esempio in seguito a un intervento su una cisti ovarica che poi si rivela essere un tumore non ancora diffuso. Alcuni dati preliminari di uno studio condotto da un team di ricercatori e clinici coordinati da Sergio Marchini, in collaborazione con diversi centri quali l’Istituto Mario Negri di Milano, l’Ospedale San Gerardo di Monza, il Policlinico di Milano e l’Ospedale Sant’Anna di Torino e supportato da AIRC, ha messo in evidenza, attraverso l’analisi genomica di oltre 200 casi di tumore ovarico al primo stadio, che esistono dei pattern di instabilità cromosomica che predicono abbastanza bene se il tumore recidiverà o meno. Queste sono le basi per proporre uno studio, anche a livello europeo (visto che la diagnosi di tumore al primo stadio è molto rara), cercando di frazionare i vari casi e per ogni frazione decidere quale potrebbe essere l’approccio migliore.Condividi sui socialFacebookLinkedInTwitter
26 Aprile 2024L’aspirina attiva le difese contro il cancro del colon-rettoRicerche e studi cliniciUn gruppo di ricercatori italiani ha scoperto un meccanismo d’azione con cui l’acido acetilsalicilico aiuta a contrastare il…Leggi tutto
22 Aprile 2024Tumori ereditari: meno decessi con le strategie preventiveDiagnosi e prevenzioneSecondo i risultati di due studi recenti la salpingo-ovariectomia bilaterale e la sorveglianza con risonanza magnetica sono associate…Leggi tutto
19 Aprile 2024Emulsionanti negli alimenti e rischio cancroRicerche e studi cliniciIl consumo di grande quantità di cibi processati che contengono alcuni additivi sembrerebbe associato a una maggiore incidenza…Leggi tutto
17 Aprile 2024Le applicazioni presenti e future dei PARP inibitori nella cura del tumore al senoApprofondimenti e intervistePubblicata su JAMA Oncology una rassegna sulla rivoluzione terapeutica innescata da questi farmaci. Approfondiamo il tema con Carmen…Leggi tutto
15 Aprile 2024Nuove Cliniche della Salute per intercettare il cancro nei portatori di sindromi ereditarieL'EditorialeNella seconda metà del 1800 le teorie di Charles Darwin e Gregor Mendel hanno gettato le basi per…Leggi tutto
15 Aprile 2024Tumore della cervice: l’aggiunta dell’immunoterapia allunga la vitaRicerche e studi cliniciIl nuovo regime terapeutico con l’immunoterapico prembrolizumab, in aggiunta alla chemio-radioterapia standard, migliora la sopravvivenza globale nelle pazienti…Leggi tutto
12 Aprile 2024Varianti genetiche germinali associate ai tumori al seno di intervalloDiagnosi e prevenzioneSecondo uno studio pubblicato su JAMA Oncology i carcinomi rilevati tramite screening e quelli tra un controllo e…Leggi tutto
8 Aprile 2024Tumore dell’endometrio: l’immunoterapia allunga la vitaEventi e congressiL’immunoterapico dostarlimab, associato alla chemioterapia, ha le carte in regola per diventare il nuovo standard di cura per…Leggi tutto
5 Aprile 2024Newsletter #3 2024NewsletterCarissime/i, ecco la Newsletter #03 2024 della Fondazione Mutagens. In questo numero parliamo di biopsia liquida per la…Leggi tutto
5 Aprile 2024Approvata una nuova cura per il tumore della prostata avanzatoAssociazioni e IstituzioniL’AIFA ha approvato darolutamide in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia nei pazienti con cancro metastatico ormonosensibile….Leggi tutto
3 Aprile 2024Tumore al seno: estensione dei test genetici germinaliApprofondimenti e intervistePubblicate le nuove raccomandazioni ASCO per ampliare la schiera di donne con cancro mammario da sottoporre alle analisi…Leggi tutto
29 Marzo 2024Tumore ovarico: cure avanzate e test HRD per migliorare la sopravvivenzaAssociazioni e IstituzioniSecondo l’Ovarian Cancer Commitment, coalizione che riunisce clinici,Istituzioni e associazioni pazienti, occorre incentivare l’accesso ai test per biomarcatori…Leggi tutto
27 Marzo 2024Unità di diagnosi genetica preimpianto pronta a decollare a PadovaApprofondimenti e intervisteLa PGT UNIT del capoluogo veneto potrebbe garantire l’accesso alle tecniche di diagnosi prenatale con costi totalmente a…Leggi tutto
25 Marzo 2024Ridefinire gli screening oncologici con l’intelligenza artificialeDiagnosi e prevenzioneSempre più studi mostrano le potenzialità dell’AI nell’aumentare la capacità di individuare eventuali tumori e stratificare meglio la…Leggi tutto
22 Marzo 2024Un modello genetico per ridurre l’uso eccessivo della mammografia nelle donne a basso rischioDiagnosi e prevenzioneSecondo uno studio recente le informazioni genetiche aiutano a stimare le probabilità di ammalarsi ed essere utilizzate per…Leggi tutto
20 Marzo 2024Sindrome di Lynch: biopsia liquida per le lesioni precanceroseApprofondimenti e intervisteMesso a punto da ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano un test mininvasivo sul sangue che apre la…Leggi tutto
18 Marzo 2024Le potenzialità di un vaccino per i tumori di pancreas e colon-rettoRicerche e studi cliniciPromettente un preparato in sperimentazione che aiuterebbe a prevenire le recidive nei pazienti con mutazione KRAS, in precedenza…Leggi tutto
15 Marzo 2024Nuove raccomandazioni e prospettive per l’estensione dei test genetici ad un più ampio numero di pazientiL'EditorialeIn Italia i portatori di sindromi ereditarie di predisposizione ai tumori sono circa 1.250.000, di cui circa 387.000…Leggi tutto
15 Marzo 2024Via libera alla prima terapia di editing genomico per malattie genetiche del sangueAssociazioni e IstituzioniApprovato dalla Commissione europea un trattamento innovativo basato sulla tecnologia Crispr-Cas9 per beta-talassemia e anemia falciforme. L’auspicio che…Leggi tutto
13 Marzo 2024Diagnosi precoce di cancro con la proteomicaApprofondimenti e intervisteNuove prospettive per identificare i tumori al loro esordio grazie allo sviluppo di test che studiano le proteine…Leggi tutto
11 Marzo 2024Combinazioni terapeutiche per il tumore al seno triplo negativoRicerche e studi cliniciIncoraggianti i dati sull’impiego della combinazione carboplatino e atezolizumab nel trattamento di pazienti con malattia metastatica Nell’ultimo decennio…Leggi tutto
8 Marzo 2024Negli USA nuova terapia cellulare per il melanomaAssociazioni e IstituzioniLa FDA statunitense ha approvato un trattamento che utilizza cellule immunitarie naturali isolate dal tumore per alcune forme…Leggi tutto
6 Marzo 2024Fondazione Mutagens: le origini e i progettiApprofondimenti e intervisteRiprendiamo i punti salienti di una recente intervista al presidente Salvo Testa che illustra lo spirito della Fondazione…Leggi tutto
5 Marzo 2024Newsletter #2 2024NewsletterCarissime/i, ecco la Newsletter #02 2024 della Fondazione Mutagens. In questo numero parliamo di screening oncologici, di test…Leggi tutto
24 Aprile 2024Nuove prospettive per la prevenzione del tumore al seno nei portatori di mutazioni BRCAApprofondimenti e intervisteRecenti scoperte aprono la strada all’impiego dell’immunoterapia per prevenire il carcinoma mammario prima che si manifesti in presenza…Leggi tutto