Tumore alla prostata: i cibi alleati da portare a tavola

tumore alla prostata

Gli antiossidanti presenti in molti alimenti, dal tè verde al pomodoro cotto, possono avere un ruolo protettivo nei confronti della neoplasia più comune nel sesso maschile ed essere di supporto alla terapia

Stile di vita e alimentazione sono preziosi alleati nella prevenzione del tumore della prostata. Lo hanno ricordato gli esperti della Società italiana di andrologia (SIA) in occasione del recente Congresso nazionale. Durante l’evento annuale gli specialisti hanno fatto il punto sulle sostanze contenute nei cibi con azione antiossidante e antiproliferativa di maggiore efficacia, tra cui per esempio il licopene contenuto nel pomodoro cotto, le epigallocatechine del tè verde e il resveratrolo dell’uva.

Fattori di rischio e protettivi per la prostata

«Il tumore alla prostata, con 36.000 nuovi casi all’anno, rappresenta il cancro più frequente della popolazione maschile in Italia – spiega Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore di urologia all’Università Federico II di Napoli -. È fondamentale prendere coscienza di quelli che sono i principali fattori di rischio, come avere una storia familiare di tumore della prostata, l’età avanzata, gli stili di vita e la dieta. È dimostrato che l’assunzione di eccessive quantità di alcool, grassi saturi e derivati del latte può avere un ruolo nella genesi di tale neoplasia, ma la ricerca ha sempre cercato di individuare farmaci o prodotti naturali in grado di prevenirne l’insorgenza, se somministrati a individui a maggior rischio o a quei pazienti che presentavano già delle lesioni precancerose».

E in effetti, l’analisi della letteratura scientifica, condotta dagli esperti della SIA, ha evidenziato che sono numerose le sostanze benefiche che la natura ci mette a disposizione attraverso i cibi, a partire dagli antiossidanti presenti in tè verde, pomodoro cotto, frutti rossi, uva e melograno. Accanto agli alimenti che portiamo a tavola, anche gli integratori possono avere un ruolo preventivo e protettivo nella popolazione maschile a rischio, a patto che siano prescritti dall’andrologo, individuando il prodotto giusto alla dose corretta, per avere la massima efficacia e il minimo di effetti collaterali.

Le sostanze naturali più studiate

«Moltissime ricerche hanno evidenziato il potere preventivo di molti composti di origine naturale – spiega Davide Arcaniolo, membro della Commissione scientifica della SIA -. Quelli maggiormente studiati sono senz’altro le epigallocatechine e il licopene, sostanze ad azione antiossidante ed antinfiammatoria, contenute in grande quantità nel tè verde e nel pomodoro, rispettivamente».

Esistono diversi dati anche sul licopene, contenuto in grandi quantità nel pomodoro. Una rassegna, in cui sono stati analizzati i risultati di ben 42 studi scientifici per un totale di quasi 700 mila partecipanti, ha evidenziato un effetto protettivo del licopene superiore alla maggior parte degli altri composti, fatta eccezione per il tè verde. Inoltre, ci sono diversi dati anche sul resveratrolo, contenuto soprattutto nell’uva, che ha dimostrato di avere non solo un’azione preventiva nei confronti del tumore della prostata ma anche di esser un valido supporto ai trattamenti anti-tumorali per rallentarne la progressione della malattia.

Nuovi alleati da mirtilli e melograno

Accanto agli antiossidanti più noti, si stanno affacciando nuove sostanze. Tra queste per esempio rientra il pterostilbene, un antiossidante simile al resveratrolo, di cui sono ricchi diversi cibi, dai mirtilli alle arachidi. Uno studio preliminare, condotto su modelli animali e pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research, ne ha rivelato le potenzialità nella chemioprevenzione del tumore della prostata in individui ad alto rischio in sorveglianza attiva. Ancora ci sono dati interessanti relativi all’uso dell’acido ellagico contenuto nel melograno. Questa sostanza aiuterebbe a contrastare la tossicità della chemioterapia, in particolare la neutropenia nei pazienti con cancro alla prostata ormone-refrattario.

Scegliendo bene cosa si porta a tavola è possibile proteggere la propria salute. In casi, selezionati, si può contare anche sull’aiuto anche integratori specifici. Fondamentale però evitare il “fai da te” e affidarsi sempre a uno specialista competente.

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