Sarcoma: un paziente su 10 presenta alterazioni genetiche germinali

mutazioni germinali

Una parte non trascurabile di questi tumori dei tessuti molli sembrerebbe associata a mutazioni costituzionali nel gene TP53, seguite da varianti nei geni SDHB/SDHC, BRCA2 e CHEK2

Un nuovo studio, presentato al congresso dell’American College of Medical Genetics and Genomics, suggerisce la presenza di un fattore di rischio genetico in oltre un individuo su 10 che sviluppa sarcomi. I ricercatori del Dana-Faber Cancer Institute e dell’Havard Medical School, che hanno condotto un’analisi retrospettiva, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato, con un pannello mutigene, campioni prelevati da 343 pazienti adulti affetti da sarcoma. Sebbene la maggior parte dei sarcomi rientri nel vasto capitolo dei tumori sporadici, lo studio ha evidenziato la presenza di varianti germinali patogenetiche o verosimilmente patogenetiche nel 16% dei campioni analizzati.

Sarcomi e mutazioni germinali

I sarcomi sono un gruppo eterogeneo di tumori che derivano dalla trasformazione maligna delle cellule dei tessuti molli dell’organismo, ovvero muscoli, tessuti connettivi, vasi sanguigni e linfatici, nervi, legamenti e tessuto adiposo. Sono noti almeno 70 sottotipi, per una minoranza dei quali è stata riscontrata una certa tendenza alla familiarità, in particolare in associazione a malattie di origine genetica come la sindrome di Li-Fraumeni, il retinoblastoma ereditario, la neurofibromatosi di tipo 1 e la poliposi adenomatosa familiare (FAP). Studi precedenti suggeriscono tuttavia che tali forme ereditarie siano rare e più strettamente legate ai sarcomi infantili. Il nuovo studio ha però rinvenuto la presenza di varianti germinali in diversi geni anche nei sarcomi degli adulti, in particolare nel gene TP53, seguito dai geni SDHB/SDHC, BRCA2 e CHEK2. Inoltre il team ha evidenziato varianti patogenetiche o probabilmente patogenetiche in geni come ATM, BRCA1, MSH2, MLH1 o RAD51D.

L’indicazione ai test genetici

Dallo studio retrospettivo è emerso anche che più dell’80% degli individui considerati ha sviluppato il sarcoma come primo tumore, mentre nel 4% dei pazienti sono stati diagnosticati più sarcomi e il 41% ha avuto tumori multipli oltre al sarcoma. Ancora circa il 13% dei partecipanti aveva uno o più familiari a cui era stato diagnosticato un sarcoma.

«I nostri risultati suggeriscono che la predisposizione genetica abbia un ruolo più ampio di quanto pensato finora nello sviluppo del sarcoma – osserva Mersedeh Rohanizadegan, genetista clinico del Dana Faber Cancer Institute -. Proprio per questo motivo riteniamo che ai pazienti con sarcoma sporadico o familiare dovrebbero essere offerti test genetici di screening. In caso di esito positivo, andrebbero inoltre proposti test a cascata anche sui familiari».

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