28 Marzo 2022Restrizione calorica alleata contro i tumoriRicerche e studi clinici Cicli di dieta ipoglicemizzante attivano alcune cellule del sistema immunitario che contrastano il cancro. Tale regime è sicuro e fattibile sotto supervisione medicaUna dieta ipoglicemizzante, mirata quindi a ridurre al minimo i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue, può essere d’aiuto ai malati di cancro. Lo rivela uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Cancer Discovery, che ha dimostrato come una restrizione calorica severa ciclica sia sicura, ben tollerata e associata a effetti biologici positivi se effettuata sotto supervisione medica in pazienti oncologici. Lo studio, opera di ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei tumori di Milano, in collaborazione con l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) di Milano, ha evidenziato in particolare che questo tipo di dieta porta all’attivazione di alcune cellule del sistema immunitario che hanno un ruolo importante nel riconoscere e uccidere le cellule tumorali.La dieta ipoglicemizzanteNello studio sono stati coinvolti 101 pazienti affetti da diversi tipi di tumori tra cui neoplasie della mammella, del colon e del polmone. Ai partecipanti è stato chiesto di seguire uno schema di dieta ipoglicemizzante di cinque giorni, da ripetere ciclicamente ogni tre, quattro settimane. La restrizione calorica è stata ottenuta con alimenti di origine vegetale, in particolare verdure a foglia verde, insalata e zucchine, pane integrale, olio extravergine di oliva, frutta fresca e secca, ricca di grassi “buoni” in quantità limitate e prestabilite, per un apporto calorico pari a circa 1800 Kcal suddivise nei cinque giorni. Sono state evitate carote, zucca o patate, per il maggior contenuto di carboidrati, e le proteine in generale.La sicurezza della restrizione caloricaLo studio ha evidenziato che la dieta ipoglicemizzante è sicura e fattibile, presupposto indispensabile per poterla proporre ai pazienti. «Inoltre il fatto che la dieta ipoglicemizzante riesca a ridurre i livelli ematici di glucosio e di fattori di crescita in maniera simile a quanto osservato in esperimenti con animali di laboratorio costituisce il presupposto biologico per la sperimentazione di questo approccio terapeutico in pazienti affetti da diverse forme di tumore» osserva Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di oncologia ed ematologia presso Istituto dei tumori di Milano, che ha coordinato lo studio. La ricerca getta le sue basi su osservazioni note da tempo, ovvero che alti livelli di zuccheri nel sangue facilitino la crescita delle cellule tumorali, complice la produzione eccessiva di insulina che è un fattore di crescita per la cellula neoplastica.Gli effetti sul sistema immunitarioDalla ricerca è emerso un altro dato molto importante. Si è visto che in seguito alla restrizione calorica nei pazienti si sono attivate alcune cellule del sistema immunitario che hanno un ruolo importante nel riconoscere e uccidere le cellule tumorali. In particolare, raccogliendo e analizzando campioni di sangue prelevati prima e dopo i cinque giorni di restrizione calorica, si è visto che la dieta ipoglicemizzante aumenta la presenza nel sangue di cellule immunitarie “buone” come i linfociti T citotossici e le cellule Natural Killer. «Queste cellule sono potenzialmente in grado di riconoscere e uccidere le cellule tumorali – spiega Licia Rivoltini, direttore dell’Unità di immunoterapia dei tumori all’Istituto dei tumori milanese -. Al tempo stesso la dieta sembra ridurre le cellule immunitarie “cattive” che aumentano l’infiammazione sistemica e impediscono a quelle “buone” di funzionare in maniera adeguata».Attacco dall’interno del tumoreAnalisi più sofisticate effettuate su tessuto tumorale, prima e dopo la restrizione calorica, hanno mostrato un’infiltrazione delle cellule immunitarie “buone” anche all’interno del tumore stesso e non solo nel sangue. «Verosimilmente, lo ‘shock’ metabolico indotto dalla dieta ipoglicemizzante incrementa e attiva tali cellule del sistema immunitario nel sangue e facilita il loro spostamento dal sangue all’interno del tumore, dove esse potrebbero riconoscere ed eliminare in modo più efficiente le cellule tumorali – ipotizza Claudio Vernieri, oncologo medico presso la Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei tumori e direttore del programma sperimentale di “Riprogrammazione metabolica dei tumori solidi” presso IFOM, oltre che primo autore della studio -. Questi risultati incoraggianti, se saranno validati in gruppi più ampi di pazienti, potranno essere il presupposto anche per combinare la dieta ipoglicemizzante con farmaci immunoterapici in futuri studi sperimentali».Dieta e immunoterapiaSecondo studi condotti negli ultimi anni presso l’IFOM e altri centri di ricerca il digiuno ciclico, così come vari schemi di diete ipoglicemizzanti, sarebbero infatti in grado di potenziare gli effetti antitumorali della chemioterapia e dell’immunoterapia. Questi effetti sarebbero riconducibili alla riduzione della concentrazione nel sangue di glucosio e fattori di crescita che stimolano la moltiplicazione delle cellule tumorali, come l’insulina e il fattore di crescita insulino-simile.Condividi sui socialFacebookLinkedInTwitter
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