Il Libro blu dell’OMS sui tumori pediatrici

Da gennaio disponibile la prima classificazione specifica per le neoplasie infantili che mira a diagnosi sempre più precise per cure personalizzate

I tumori pediatrici sono diversi da quelli degli adulti. Nella maggior parte dei casi essi derivano da un singolo evento genetico, sporadico, che si verifica durante lo sviluppo embrionale e solo in un caso su dieci sono conseguenza di sindromi ereditarie di predisposizione al cancro. Per dare ai tumori pediatrici la giusta attenzione alla luce anche delle diversità rispetto alle neoplasie degli adulti, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha promosso la pubblicazione di una classificazione specifica. Si tratta del primo Libro blu dei tumori infantili dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), un organismo dell’OMS, disponibile online come parte della quinta edizione della classificazione generale.

I Libri blu dell’OMS

Dal 1956, l’OMS promuove la pubblicazione periodica, con dati via via aggiornati in base alle nuove scoperte, dei cosiddetti “Libri blu” che classificano i tumori per ogni sistema di organi e finora i tumori pediatrici venivano trattati insieme ai tumori degli adulti nelle diverse sezioni in relazione agli organi interessati.  La nuova Classificazione dei tumori pediatrici, parte della quinta edizione della classificazione generale, rappresenta però un’eccezione, perché non è limitata a un sistema di organi, ma offre un compendio specifico di tutte le patologie tumorali che possono verificarsi nell’infanzia e nell’adolescenza. L’obiettivo è migliorare la diagnosi e il trattamento di questi tumori che hanno un impatto drammatico sulle famiglie, sebbene oggi oltre l’80 per cento dei piccoli pazienti guarisca e i progressi terapeutici stiano spostando l’asticella sempre più in alto.

I tumori pediatrici

I tumori infantili sono una patologia molto rara: si calcola che in Italia ogni anno si ammalino di cancro circa 1400 bambini e 800 adolescenti. Se negli adulti i tumori maligni sono legati essenzialmente allo stile di vita, a fattori ambientali, all’età o all’ereditarietà, la maggior parte delle neoplasie pediatriche ha origine embrionale e deriva da una sola alterazione genetica. A questi tumori sporadici va poi aggiunto un 10% di casi che invece risulta associato a sindromi ereditarie di predisposizione al cancro.

Dalla diagnosi alle cure

La nuova classificazione dell’OMS dei tumori infantili fornisce un quadro aggiornato e di grande supporto, a partire dalla fase diagnostica. Individuare e comprendere le caratteristiche del tumore è infatti il presupposto indispensabile per proporre ai piccoli pazienti le terapie più valide. In questo senso il Libro blu pediatrico riflette la transizione a cui stiamo assistendo da alcuni anni da un approccio diagnostico tradizionale, basato solo sull’esame istologico al microscopio, verso l’utilizzo di nuove tecnologie di diagnosi che mirano a studiare l’impronta molecolare della malattia e hanno rivoluzionato i criteri di classificazione.

 «Un approccio diagnostico integrato tra analisi istologica e analisi molecolari è un passo fondamentale verso le terapie personalizzate per la cura dei tumori – fa notare Rita Alaggio, responsabile dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma nonché una dei cinque esperti del Gruppo di coordinamento editoriale internazionale che ha curato la classificazione -, e rappresenta un campo in cui il Bambino Gesù si pone all’avanguardia».

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