Farmindustria: i trend dell’innovazione in oncologia

L’associazione delle imprese fa il punto sulla ricerca nell’ambito dei tumori, la prima area a livello globale

Sono più di 1.300 i progetti in sviluppo in ambito oncologico nel mondo e la ricerca sui tumori è al primo posto anche in Italia. Secondo dati AIFA le sperimentazioni cliniche autorizzate nel 2019 sono state ben 268, il 40% del totale. Questi alcuni dei dati segnalati da Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, in occasione del recente World Cancer Day. Secondo le imprese del farmaco le parole chiave della lotta ai tumori oggi e nel prossimo futuro sono personalizzazione, multidisciplinarità e collaborazione.

Collaborazione pubblico-privato

«Questi sono risultati importanti che testimoniano da una parte il grande sforzo delle imprese del farmaco, dall’altra la presenza di un ecosistema di ricerca, dai centri clinici alle Università, di assoluto valore – fa notare il presidente di Farmindustria -. Puntare sulle Life Sciences e su un rodato e collaborativo network pubblico-privato può rappresentare una carta vincente per dare il giusto peso a un settore strategico come quello della salute. E servirà anche ad attrarre sempre nuovi investimenti».

I trend in oncologia

Sono diversi gli ambiti su cui si sta muovendo negli ultimi anni la ricerca in ambito oncologico.

«La battaglia contro il tumore si fa di giorno in giorno sempre più di precisione, sia sul fronte della diagnostica che della terapia – si legge nel dossier di Farmindustria -. Si cerca di intercettare le “mosse” ulteriori del tumore per evitare che, diventando resistente alle terapie, torni a far danno. Nessuno può realisticamente affermare che la guerra contro questo nemico pervasivo e terribile sia vinta ovviamente, ma di certo i progressi fatti anche negli ultimi anni sono unici e inediti nella storia dell’oncologia».

Caratterizzazione molecolare e biopsia liquida

Se fino a non molto tempo fa i tumori sono stati caratterizzati soprattutto attraverso l’analisi microscopica, negli ultimi anni si è passati alla loro caratterizzazione molecolare al fine di individuare i bersagli molecolari che possono essere utilizzati dall’oncologo per la terapia personalizzata. Accanto ai test molecolari sui tumori, grande rilievo sta avendo, e sempre più avrà nel prossimo futuro, anche la biopsia liquida. Questo strumento di analisi, per il quale basta un prelievo di sangue, dovrebbe diventare un alleato fondamentale, da utilizzare nella routine per il monitoraggio delle terapie oncologiche.

Molecular Tumor Board

Tra i trend dell’innovazione in oncologia non si può non menzionare i Molecular Tumor Board. Questi team multidisciplinari hanno un ruolo fondamentale nella presa in carico e nella gestione dei pazienti, dopo aver valutato in maniera globale le caratteristiche molecolari del tumore per prescrivere la corretta terapia, anche al di fuori dagli schemi terapeutici tradizionali.

Immunoterapia e tecnologia organoid

Un altro punto toccato dal dossier di Farmaindustria riguarda lo screening di nuovi target terapeutici e l’individuazione di biomarcatori predittivi della progressione neoplastica nonché lo studio di strategie per ottenere una risposta clinica più duratura nei pazienti, anche con l’immunoterapia. Qui entra in campo anche la tecnologia ‘organoid’, una sorta di miniatura di un tumore in vitro, per sviluppare un trattamento personalizzato utilizzando una co-coltura di organoidi tumorali e di cellule T, ottenute dal sangue periferico dei singoli pazienti.

Gli investimenti e le aree di sviluppo

Tra il 2020 e il 2026, in accordo con i dati forniti dagli analisti di Evaluate Pharma, si prevede che il settore farmaceutico a livello globale investirà in ricerca e sviluppo 1.600 miliardi di dollari. Di questi, l’80% sarà destinato a un network tra soggetti diverse (imprese, enti pubblici, start up, parchi scientifici, centri clinici). Si apre dunque una grande opportunità anche per l’Italia per ottenere nuovi investimenti, una buona parte dei quali sarà destinata all’area oncologica per sviluppare progetti innovativi. Tra le aree di ricerca che probabilmente ne beneficeranno ci sono il sequenziamento genico per le terapie personalizzate; l’editing genomico (Crispr); le terapie avanzate (terapie geniche, cellulari e di ingegneria tissutale); i sistemi di diagnosi predittiva in grado di identificare possibili biomarcatori in una fase molto preliminare rispetto alle manifestazioni della patologia; la digitalizzazione dei genomi della popolazione per comprendere meglio i determinanti delle malattie e poter così intervenire più efficacemente su di esse; l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale per migliorare le capacità di individuazione di target molecolari specifici in breve tempo e a costi inferiori nonché la digital therapeutics, software che “collaborano” con il farmaco tradizionale per migliorare le terapie.

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