Accesso più rapido alle cure con approvazione contestuale di farmaci e test molecolari

L’importanza di garantire anche in Italia la contemporanea disponibilità delle nuove molecole e delle analisi necessarie per individuare le alterazioni molecolari. La piattaforma AZFastNet creata da AstraZeneca

Si stima che circa un quarto dei pazienti affetti da tumore possa ricevere una terapia mirata grazie ad analisi genomiche in grado di scoprire le alterazioni molecolari del DNA delle cellule tumorali. Peccato però che nel nostro paese, diversamente da quanto accade per esempio negli Stati Uniti, l’approvazione del farmaco e del corrispondente test non siano contestuali, determinando così possibili ritardi nell’accesso reale alle terapie innovative che richiedono l’esecuzione di queste analisi. L’argomento è stato al centro di un recente incontro organizzato a Milano da AstraZeneca, azienda molto impegnata nella ricerca oncologica, che ha dato vita a una piattaforma unica, AZFastNet, per rendere più agevole e diffuso l’accesso ai test di diagnosi molecolare e favorire un approccio multidisciplinare alla prevenzione e al trattamento dei tumori.

Biomarcatori e oncologia di precisione

Il cardine dell’oncologia di precisione è rappresentato dal fatto che le caratteristiche molecolari di uno specifico tumore possono guidare il trattamento più adatto e quindi personalizzarlo. Affinché ciò accada davvero l’ideale è che, per i tumori per i quali sono disponibili terapie a bersaglio molecolare, le analisi genetico-molecolari vengano eseguite contestualmente alla valutazione istologica, come suggeriscono le linee guida nazionali e internazionali. “A differenza di quanto accade negli Stati Uniti, dove l’ente regolatorio (FDA) approva contestualmente i farmaci a bersaglio molecolare e i test necessari per identificare il biomarcatore corrispondente, l’agenzia regolatoria europea (EMA) è deputata alla sola approvazione dei farmaci – spiega Saverio Cinieri, Direttore Oncologia Medica e Breast Unit dell’Ospedale ‘Perrino’ di Brindisi e Presidente eletto Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -. Sia a livello europeo che nazionale, l’approvazione farmaco/test per biomarcatore è disgiunta, creando una potenziale situazione paradossale in cui, alla disponibilità del farmaco, non corrisponde la contemporanea approvazione del biomarcatore, limitando di conseguenza l’accesso alle nuove terapie. È importante garantire anche in Italia la contemporanea disponibilità di farmaco e test per i pazienti oncologici; senza mai abbandonare il principio di appropriatezza”.

Terapie mirate in presenza di mutazioni BRCA

Sono diversi i tumori che oggi possono trarre beneficio di terapie mirate che si basano su specifiche indagine molecolari. Tra questi rientrano per esempio quelli della Sindrome dei tumori ereditari di mammella e ovaio (HBOC), associati a mutazioni germinali nei geni BRCA1 o BRCA2. La presenza di mutazioni in questi geni determina la scelta terapeutica e in particolare il ricorso a olaparib, farmaco appartenete alla classe dei PARP inibitori. “Questo farmaco è approvato in Italia nel trattamento di prima linea di mantenimento del carcinoma ovarico e nel trattamento del carcinoma mammario metastatico triplo negativo che presentano la mutazione genetica – segnala Cinieri -. Si stanno inoltre delineando armi innovative come trastuzumab deruxtecan, un nuovo anticorpo coniugato, cioè una molecola che nasce dall’unione di un anticorpo monoclonale (trastuzumab) con la chemioterapia (deruxtecan). Si tratta di una terapia a target molecolare molto potente, che è in grado di trasportare otto molecole di chemioterapico per ogni anticorpo, agendo non solo sulla cellula tumorale che costituisce il bersaglio ma anche su quelle vicine. In uno studio presentato recentemente al Congresso Europeo di Oncologia Medica (ESMO), trastuzumab deruxtecan ha ridotto il rischio di progressione della malattia del 72% nel tumore metastatico HER2 positivo precedentemente trattato con un tasso di controllo di malattia del 97%, un beneficio mai riscontrato prima in questa popolazione di pazienti”.

Piattaforme diagnostiche

Per facilitare l’identificazione dei pazienti che hanno maggiori probabilità di beneficiare di un trattamento mirato, AstraZeneca ha sviluppato la piattaforma AZFastNet. Attraverso questa applicazione, i centri oncologici possono entrare in contatto con laboratori di diagnostica altamente qualificati per richiedere in modo semplice e diretto l’esecuzione dei test per la determinazione dello stato mutazionale dei geni BRCA1/BRCA2 (per il tumore della mammella e dell’ovaio) ed EGFR (per il tumore del polmone). In questo modo il paziente non si deve spostare, ma viene spostato solo il suo campione. E tutti i centri, anche quelli più piccoli che non hanno necessariamente un laboratorio al loro interno, possono ottenere la diagnosi molecolare per il paziente e decidere la terapia migliore.

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