Cancro del pancreas ereditario

Come si manifesta

Il pancreas è una ghiandola situata nell’addome tra lo stomaco e la colonna vertebrale formata da due principali componenti, quella esocrina (responsabile della produzione di enzimi rilasciati nell’intestino utili alla digestione degli alimenti) e quella endocrina (deputata alla formazione e al rilascio nel sangue di ormoni importanti per l’organismo, tra cui l’insulina e il glucagone che servono al controllo dei livelli di zucchero). I tumori esocrini, che partono quindi dalle cellule esocrine, sono il tipo più comune di carcinoma pancreatico e l’adenocarcinoma rappresenta circa il 95% dei tumori esocrini. I tumori neuroendocrini pancreatici, che originano dalle cellule endocrine, sono invece molto meno comuni.
La causa del carcinoma pancreatico è per lo più sconosciuta, tuttavia vi è un maggior rischio in persone che presentano mutazioni di alcuni particolari geni.
Tali condizioni sono generalmente alla base di specifiche sindromi che aumentano il rischio di sviluppare alcuni tumori nel corso della vita, tra cui quello al pancreas, e che si trasmettono tra le generazioni. Quando il paziente rientra in una simile situazione si parla di cancro del pancreas ereditario. Quanto sia alto il rischio di sviluppare il cancro dipende dalla specifica sindrome: ad esempio, il rischio di cancro del pancreas nella sindrome di Peutz-Jeghers tra i 15 e i 64 anni è stimato al 36%. Vi sono poi famiglie che nonostante abbiano un’elevata frequenza di cancro al pancreas (viene colpito più di un parente), non sono portatrici delle mutazioni responsabili di una sindrome ereditaria conosciuta: si parla quindi di cancro del pancreas familiare (FCP). In tali famiglie, l’insorgenza del carcinoma pancreatico è stimata a un’età relativamente giovane (anche prima dei 50 anni) e il rischio aumenta, e di molto, con il numero di parenti che si ammala.

Quanto è frequente

In Italia si stima che il cancro al pancreas rappresenti circa il 3% di tutti i tumori tra maschi e femmine (secondo i dati 2019 dell’Associazione Italiana Registri Tumore – AIRTUM). Una storia familiare viene rilevata nel 10% circa dei pazienti, e a volte è associata alla presenza di alcune particolari sintomi ereditarie.

La mutazione

Più geni risultano legati al rischio di cancro del pancreas e le mutazioni germinali di alcuni sono alla base di sindromi tumorali ereditarie, caratterizzate dal fatto che un individuo portatore di una copia mutata del gene (in ogni cellula del nostro organismo ci sono di norma due copie dello stesso gene) può trasmetterla al figlio. I diversi geni identificati spiegano però solo una minor parte dei casi familiari (meno del 20%), per cui la comunità scientifica è tuttora alla ricerca di ulteriori geni collegati al carcinoma pancreatico.

BOX
Tra i geni associati a un rischio di cancro del pancreas vi sono:

  • BRCA1 o BRCA2, le cui mutazioni sono legate alla sindrome dei tumori ereditari della mammella e dell’ovaio;
  • MLH1, MSH2, MSH6, PMS2 legati alla sindrome di Lynch;
  • STK11, le cui mutazioni germinali causano la sindrome di Peutz-Jeghers.
  • TP53, la maggior parte dei casi di sindrome di Li-Fraumeni sono causate da mutazioni di questo gene;
  • ATM, alterazioni di questo gene causano l’atassia telangectasia;
  • p16/CDKN2A, considerato la causa della sindrome familiare da mole-melanomi atipici multipli;
  • PRSS1, le cui mutazioni sono responsabili della maggior parte delle pancreatite familiari;
  • PALB2, che può essere coinvolto nell’anemia di Fanconi.

Sintomi e diagnosi

Solitamente, anche se non sempre, una sindrome ereditaria ha caratteristiche proprie ed è di solito associata a particolari sintomi. In genere vi sono criteri specifici per diagnosticarla.
Riguardo ai casi familiari invece, si ritiene che una famiglia abbia la FPC quando un carcinoma pancreatico è stato diagnosticato a due o più parenti di primo grado (come genitori, figli o fratelli) oppure a tre o più parenti stretti dello stesso lato della famiglia. È quindi necessario rivolgersi a specialisti, i quali in base alla storia medica e a differenti elementi potranno raccomandare esami specifici ed eventuali test genetici.
Purtroppo il cancro al pancreas è spesso diagnosticato a uno stadio avanzato o metastatico (cellule tumorali che dal tumore si sono diffuse in altre parti dell’organismo dando origine in quel punto ad altri tumori). Una delle ragioni sta nel fatto che inizialmente i sintomi non sono avvertiti e quando sopraggiungono non sono specifici del cancro al pancreas, ma potrebbero essere causati da altre condizioni. Tra i sintomi ritroviamo: ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi) anche accompagnato da urina scura e feci chiare, dolore all’addome o alla schiena, perdita di peso e scarso appetito, nausea e vomito, allargamento della cistifellea o del fegato, formazione di coaguli nel sangue, cambiamenti nei livelli di zucchero nel sangue.

Gestione e trattamento

È plausibile che a una persona con cancro al pancreas venga consigliato di rivolgersi a uno specialista di consulenza genetica e ad effettuare i test genetici. L’individuazione di un gene mutato può permettere l’identificazione di una sindrome ereditaria e in alcuni casi aiutare nella scelta del trattamento. Inoltre, potrebbe essere un’informazione utile ai parenti, i quali potranno considerare di sottoporsi anch’essi a consulenza e test genetici.
Ad oggi, non ci sono programmi di screening per il cancro al pancreas raccomandati per la popolazione generale e la sorveglianza delle persone a maggior rischio (quando iniziarla, con quali strumenti e a quali intervalli effettuarla) è tuttora argomento di dibattito. Ad esempio, in alcuni centri lo screening viene iniziato a 40 anni oppure a un’età inferiore di 10 anni rispetto a quella del parente più giovane che si è ammalato. Per le sindrome ereditarie invece le indicazioni possono variare a seconda di quale si tratti (nella sindrome di Peutz-Jeghers lo screening è indicato dai 30 anni). Non essendoci un consenso generalizzato, la consulenza andrebbe personalizzata e condotta in centri specializzati. Tra i metodi più utilizzati per lo screening vi sono l’ecografia endoscopica e la risonanza magnetica, mentre nuovi metodi efficaci per rilevare il cancro sono continuamente oggetto di studio.
La resezione chirurgica (asportazione della zona che contiene il tumore) rappresenta la sola potenziale cura per il cancro al pancreas. Tuttavia, l’intervento non è sempre praticabile poiché il tumore è spesso già avanzato al momento della diagnosi (il tumore viene definito non resecabile). D’altro lato, l’asportazione di tutto il pancreas può portare gravi complicazioni, mentre quanto estesa debba essere la rimozione delle lesioni precancerose, quando individuate, resta un argomento controverso. Altre possibilità di trattamento, tuttora parte di diversi studi sono la radioterapia, la chemioterapia, l’immunoterapia e la terapia mirata.

Maggiori informazioni sulle specifiche sindromi ereditarie possono essere ritrovate nelle schede dedicate.

Fonti principali

Matsubayashi H, Takaori K, Morizane C, Kiyozumi Y. Familial Pancreatic Cancer and Surveillance of High-Risk Individuals. Gut Liver. 2019;13(5):498-505. doi:10.5009/gnl18449

https://doi.org/10.5009/gnl18449

Solomon S, Das S, Brand R, Whitcomb DC. Inherited pancreatic cancer syndromes. Cancer J. 2012;18(6):485-491. doi:10.1097/PPO.0b013e318278c4a6

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American Cancer Society

https://www.cancer.org/cancer/pancreatic-cancer.html

American Society of Clinical Oncology

https://www.cancer.net/cancer-types/familial-pancreatic-cancer

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