Vaccino contro l’Herpes zoster per chi ha un tumore

Il rischio di un “risveglio” del virus della varicella nei pazienti oncologici è doppio rispetto alla popolazione sana. L’AIOM raccomanda la vaccinazione

In gergo medico si chiama Herpes zoster, ma in Italia la maggior parte delle persone lo conosce come fuoco di Sant’Antonio, malattia infettiva, talvolta molto insidiosa, che ha come bersaglio i nervi e la pelle ed è causata dalla riattivazione dello stesso virus della varicella. Il rischio di incorrervi negli individui colpiti da tumore è doppio rispetto alla popolazione normale. Non solo, i pazienti oncologici hanno maggiori possibilità di sviluppare complicanze, talvolta fatali. Ecco perché nelle recenti Raccomandazioni dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), presentate a Firenze al Convegno nazionale “Le vaccinazioni nel paziente oncologico”, si invitano i soggetti con tumore a vaccinarsi.

Rischio di riattivazione del virus

«Oltre il 99% degli adulti di età pari o superiore a 40 anni è entrato in contatto con il virus che, alla prima infezione, è all’origine della varicella e una persona su tre è a rischio di sviluppare almeno un episodio di Herpes zoster nella vita – premette Saverio Cineri, presidente di AIOM -. Questo agente patogeno ha la particolarità di restare inattivo nel tessuto nervoso, in particolare nei gangli sensitivi craniali, e nel midollo spinale, riattivandosi anni dopo con manifestazioni molto dolorose».

I pazienti oncologici, specie quelli in trattamento attivo con chemioterapia, presentano un sistema immunitario più debole e questo li espone di più al rischio di riattivazione del virus varicella-zoster. La buona notizia è che la vaccinazione contro questo virus ha dimostrato un’efficacia superiore al 90% nella prevenzione della malattia e delle sue complicanze.

Le possibili conseguenza della riattivazione

«L’Herpes Zoster può essere responsabile di quadri clinici che mettono a rischio la vita del paziente immunocompromesso per una disseminazione delle lesioni cutanee molto ampia, per la lunga durata dell’infezione e la conseguente probabilità di sovrainfezioni batteriche e setticemia – puntualizza Paolo Pedrazzoli, direttore dell’Oncologia alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia -.  Non dimentichiamo poi che queste conseguenze si legano in molti casi a pericolosi ritardi nelle terapie antitumorali».

Le indicazioni alla vaccinazione

In Italia la vaccinazione anti Herpes zoster è offerta gratuitamente agli over 65 e alle persone con più di 50 anni con particolari condizioni di salute, come diabete, patologie cardiovascolari, bronchite cronica, oppure candidati al trattamento con terapia immunosoppressiva. «Purtroppo però i pazienti immunocompromessi continuano a essere sottovaccinati, per vari motivi: mancanza di conoscenza delle raccomandazioni e c’è anche un elemento culturale, perché gli specialisti non sempre includono la vaccinazione nella pratica clinica» fa notare Pedrazzoli.

L’auspicio è che le nuove Raccomandazione dell’AIOM portino a un’inversione di tendenza a vantaggio dei pazienti oncologici. Oltretutto oggi è possibile contare su un nuovo vaccino ricombinante adiuvato che può essere utilizzato in tutti i pazienti colpiti da tumore (inclusi quelli immunocompromessi), in grado di offrire una protezione duratura.

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