Un video per capire l’importanza dei Molecular tumor board

Dall’IRCCS Regina Elena di Roma un cartoon che spiega perché i gruppi multidisciplinari stanno facendo fare un salto di qualità nella lotta al cancro

Nell’era dell’oncologia di precisione si parla sempre più spesso non solo di personalizzazione delle cure, ma anche di Molecular tumor board (MTB), gruppi di professionisti che lavorano insieme proprio per gestire al meglio gli individui con tumori complessi e proporgli le terapie con le migliori possibilità di successo. Per comprendere meglio come operano i MTB, all’IRCCS Istituto nazionale dei tumori Regina Elena di Roma, è stato realizzato un video animato del proprio gruppo multidisciplinare, istituito nel 2018, tra l’altro disponibile anche in lingua inglese.

Molecular tumor board: che cos’è

Il MBT è un gruppo di esperti composto da oncologi, genetisti, biologi molecolari, esperti di gestione di dati omici, anatomopatologi e tanti altri professionisti che discutono insieme e si confrontano sui casi di tumore più complessi, ma non rari. Il MTB rappresenta una porta di accesso a farmaci “fuori indicazione”, ovvero medicinali che non hanno ancora una indicazione terapeutica definitiva per uno specifico tumore, ma che sono già disponibili per altre patologie o sono in fase avanzata di sperimentazione clinica. Proprio per tali motivi questi farmaci, che godono di solide evidenze scientifiche, potrebbero essere efficaci e quindi essere proposti per ​pazienti che, nonostante abbiano un tumore in fase avanzata e non rispondano alle terapie convenzionali, godono ancora di buone condizioni generali di salute.   

Tecnologie e competenze

Per valutare la strategia terapeutica più valida per il singolo paziente il MTB si avvale di alte competenze specialistiche e di moderne tecnologie, a partire dal sequenziamento massivo del genoma. L’esecuzione di test molecolari di altissimo livello può infatti evidenziare la presenza di mutazioni genetiche nei tumori dei pazienti arruolati e quindi consentire di associare terapie mirate che agiscono sulla specifica mutazione individuata. Ad oggi il MTB del Regina Elena ha discusso circa 250 casi, rilevando alterazioni molecolari cosiddette “azionabili” in circa il 50% dei casi. Tra questi, il 20% hanno iniziato terapie al di fuori degli standard con risultati incoraggianti. 

Per personalizzare al meglio il trattamento e gestire il paziente, gli esperti del MTB possono contare anche su approcci bioinformatici di ultima generazione, interrogazione di banche dati ben codificate e verificate da organismi sovranazionali.

Nell’istituto romano, infine, si affiancano ai gruppi multidisciplinari per patologia e area terapeutica, anche i cosiddetti Disease manager team: chirurghi, radiologi, anatomopatologi, oncologi, radioterapisti, psicologi, ecc. che si incontrano settimanalmente per delineare i migliori percorsi diagnostici e di cura per il paziente preso in carico.  

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