8 Marzo 2023Tumore delle tube e dell’ovaio: le cure attuali e le nuove prospettiveApprofondimenti e interviste Una recente rassegna fa il punto sui farmaci più promettenti nel trattamento dei tumori epiteliali ad alto grado dell’ovaio, un ampio gruppo di neoplasie di cui fa parte anche il carcinoma delle tubeIl tumore delle tube di Falloppio come singola entità è una malattia rara, tuttavia esso è considerato alla stregua dei più diffusi tumori ovarici epiteliali sierosi di alto grado (che rappresentano il 90% dei tumori dell’ovaio) e dei carcinomi peritoneali, con cui condivide il comportamento clinico e il trattamento. Rientrando nel più vasto capitolo dei tumori ovarici, il cancro delle tube ha quindi potuto beneficiare di numerosi filoni di studio, come sottolineano alcuni ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, autori di un’interessante rassegna pubblicata sulla rivista Expert Opinion on Investigational Drugs. Ne parliamo con Raffaella Cioffi, ginecologa dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia del San Raffaele nonché prima autrice del lavoro.Raffaella CioffiI tumori epiteliali ad alto grado dell’ovaio«L’obiettivo della rassegna era quello di riportare quali sono gli approcci terapeutici standard e le nuove prospettive di trattamento per il tumore della tuba – premette Cioffi -. Quando si parla di questa neoplasia non si può prescindere dal non considerare i tumori sierosi dell’ovaio e del peritoneo, che vengono trattati alla stessa maniera. Abbiamo mostrato quali siano le molecole, o meglio le combinazioni di molecole, rivelatesi più promettenti, evidenziando anche le principali difficoltà incontrate dagli scienziati nella ricerca di trattamenti mirati».Negli anni è stato osservato come circa il 70% dei carcinomi ad alto grado che colpiscono l’ovaio o il peritoneo abbia origine dalle tube e poi si diffonda alle strutture limitrofe, tuttavia non sempre è possibile fare una distinzione della sede primitiva di partenza del tumore, motivo per cui si preferisce trattare tutte queste condizioni considerandole un’unica entità. Ciò ha condotto a un netto miglioramento della pratica terapeutica, con l’avvio di numerosi trial clinici allo scopo di identificare una cura per le pazienti affette da questi tumori.I farmaci più promettentiAllo stato attuale la base del trattamento dei tumori epiteliali avanzati di ovaio, tube e peritoneo è di tipo chemioterapico: il platino è il pilastro della terapia standard. Accanto a questo approccio iniziale, negli ultimi anni è stato introdotto il concetto di terapia di mantenimento per prevenire le recidive della malattia prima che si manifestino e prolungare la sopravvivenza. «Alla chemioterapia negli ultimi anni è stato aggiunto il bevacizumab, un farmaco biologico anti-angiogenetico, cioè in grado di bloccare la crescita dei vasi sanguigni intorno al tumore stesso. Questo farmaco viene usato sia insieme alla chemioterapia sia come mantenimento» puntualizza Cioffi.Ma i farmaci che si stanno rivelando più interessanti per quanto riguarda questi tumori sono i PARP inibitori, farmaci intelligenti che vanno a modificare i meccanismi alterati dal punto di vista genetico, indicati però solo in una sottocategoria di pazienti.PARP inibitori e difetti della ricombinazione omologa«L’utilizzo dei PARP inibitori nella prima linea di trattamento ha portato a ulteriori benefici – prosegue Cioffi – in modo particolare nelle pazienti con mutazioni nei geni BRCA, che rappresentano fino a un quinto delle donne con tumore dell’ovaio, e più in generale nelle pazienti che presentano difetti nella ricombinazione omologa (HRD)».I PARP inibitori interferiscono con la riparazione dei danni del DNA: nelle pazienti con difetti di ricombinazione omologa, come quelle che presentano mutazioni nei geni di suscettibilità BRCA1 e BRCA2, questi medicinali conducono alla morte delle cellule tumorali.La decisione dell’Agenzia italiana del farmaco che ha portato all’approvazione del PARP inibitore olaparib nelle pazienti con cancro epiteliale dell’ovaio di alto grado, del cancro della tuba di Falloppio o del cancro peritoneale primitivo HRD positivo si basa sui risultati dello studio Paola1 di fase III che ha dimostrato come la terapia di combinazione olaparib e bevacizumab riduca il rischio di progressione della malattia o il rischio di morte del 67%. In particolare l’aggiunta di olaparib ha portato la sopravvivenza libera da progressione a una mediana di oltre 3 anni.Il ruolo dei test geneticiPer riconoscere le candidate alla terapia con olaparib, occorre eseguire dei test specifici. «Tutte le pazienti a cui viene diagnosticato un tumore dell’ovaio, delle tube o del peritoneo vengono sottoposte al test HRD che permette di identificare tempestivamente chi può beneficiare della terapia con olaparib – spiega Cioffi -. Il test viene eseguito sul tessuto tumorale e nello stesso contesto viene eseguito il test somatico per la ricerca di alterazioni patogenetiche nei geni BRCA. Se il test BRCA è positivo, successivamente eseguiamo un esame genetico anche sul sangue per vedere se si tratta di una mutazione germinale e quindi trasmissibile alla prole. La presenza di alterazioni germinali ha importanti implicazioni per la prevenzione di altre neoplasie associate ai geni BRCA, a partire dal tumore al seno, e gli screening a cascata sui familiari».Altre opzioni terapeuticheI tumori ovarici che risultano HRD positivi rappresentano la metà di tutti i tumori ovarici più comuni. Ma che alternative ci sono per le pazienti che non presentano un deficit della ricombinazione omologa (HRD negative)? «Le donne con fattori di rischio particolari, come un tumore in stadio avanzato o non completamente asportabile con la chirurgia, possono beneficiare del ricorso a un altro PARP inibitore. Si tratta di niraparib approvato per l’uso già in prima linea, indipendentemente dall’esito del test HRD. Gli studi che hanno portato alla sua approvazione, a cui abbiamo partecipato anche noi come Ospedale San Raffaele, hanno evidenziato un beneficio in termini di intervallo libero da malattia» segnala Cioffi.Le prospettive futurePer il tumore delle tube stanno emergendo nuovi e promettenti bersagli molecolari. «Nonostante gli esiti deludenti dell’immunoterapia, se utilizzata da sola, questo approccio terapeutico potrebbe ancora avere un ruolo in combinazione con altri agenti, sfruttando effetti sinergici a livello molecolare. Inoltre la profilazione genomica potrebbe rivelarsi una valida strategia per sviluppare vaccini individualizzati» conclude la ginecologa.Antonella SparvoliCondividi sui socialFacebookLinkedInTwitter
22 Aprile 2024Tumori ereditari: meno decessi con le strategie preventiveDiagnosi e prevenzioneSecondo i risultati di due studi recenti la salpingo-ovariectomia bilaterale e la sorveglianza con risonanza magnetica sono associate…Leggi tutto
19 Aprile 2024Emulsionanti negli alimenti e rischio cancroRicerche e studi cliniciIl consumo di grande quantità di cibi processati che contengono alcuni additivi sembrerebbe associato a una maggiore incidenza…Leggi tutto
17 Aprile 2024Le applicazioni presenti e future dei PARP inibitori nella cura del tumore al senoApprofondimenti e intervistePubblicata su JAMA Oncology una rassegna sulla rivoluzione terapeutica innescata da questi farmaci. Approfondiamo il tema con Carmen…Leggi tutto
15 Aprile 2024Nuove Cliniche della Salute per intercettare il cancro nei portatori di sindromi ereditarieL'EditorialeNella seconda metà del 1800 le teorie di Charles Darwin e Gregor Mendel hanno gettato le basi per…Leggi tutto
15 Aprile 2024Tumore della cervice: l’aggiunta dell’immunoterapia allunga la vitaRicerche e studi cliniciIl nuovo regime terapeutico con l’immunoterapico prembrolizumab, in aggiunta alla chemio-radioterapia standard, migliora la sopravvivenza globale nelle pazienti…Leggi tutto
12 Aprile 2024Varianti genetiche germinali associate ai tumori al seno di intervalloDiagnosi e prevenzioneSecondo uno studio pubblicato su JAMA Oncology i carcinomi rilevati tramite screening e quelli tra un controllo e…Leggi tutto
8 Aprile 2024Tumore dell’endometrio: l’immunoterapia allunga la vitaEventi e congressiL’immunoterapico dostarlimab, associato alla chemioterapia, ha le carte in regola per diventare il nuovo standard di cura per…Leggi tutto
5 Aprile 2024Newsletter #3 2024NewsletterCarissime/i, ecco la Newsletter #03 2024 della Fondazione Mutagens. In questo numero parliamo di biopsia liquida per la…Leggi tutto
5 Aprile 2024Approvata una nuova cura per il tumore della prostata avanzatoAssociazioni e IstituzioniL’AIFA ha approvato darolutamide in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia nei pazienti con cancro metastatico ormonosensibile….Leggi tutto
3 Aprile 2024Tumore al seno: estensione dei test genetici germinaliApprofondimenti e intervistePubblicate le nuove raccomandazioni ASCO per ampliare la schiera di donne con cancro mammario da sottoporre alle analisi…Leggi tutto
29 Marzo 2024Tumore ovarico: cure avanzate e test HRD per migliorare la sopravvivenzaAssociazioni e IstituzioniSecondo l’Ovarian Cancer Commitment, coalizione che riunisce clinici,Istituzioni e associazioni pazienti, occorre incentivare l’accesso ai test per biomarcatori…Leggi tutto
27 Marzo 2024Unità di diagnosi genetica preimpianto pronta a decollare a PadovaApprofondimenti e intervisteLa PGT UNIT del capoluogo veneto potrebbe garantire l’accesso alle tecniche di diagnosi prenatale con costi totalmente a…Leggi tutto
25 Marzo 2024Ridefinire gli screening oncologici con l’intelligenza artificialeDiagnosi e prevenzioneSempre più studi mostrano le potenzialità dell’AI nell’aumentare la capacità di individuare eventuali tumori e stratificare meglio la…Leggi tutto
22 Marzo 2024Un modello genetico per ridurre l’uso eccessivo della mammografia nelle donne a basso rischioDiagnosi e prevenzioneSecondo uno studio recente le informazioni genetiche aiutano a stimare le probabilità di ammalarsi ed essere utilizzate per…Leggi tutto
20 Marzo 2024Sindrome di Lynch: biopsia liquida per le lesioni precanceroseApprofondimenti e intervisteMesso a punto da ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano un test mininvasivo sul sangue che apre la…Leggi tutto
18 Marzo 2024Le potenzialità di un vaccino per i tumori di pancreas e colon-rettoRicerche e studi cliniciPromettente un preparato in sperimentazione che aiuterebbe a prevenire le recidive nei pazienti con mutazione KRAS, in precedenza…Leggi tutto
15 Marzo 2024Nuove raccomandazioni e prospettive per l’estensione dei test genetici ad un più ampio numero di pazientiL'EditorialeIn Italia i portatori di sindromi ereditarie di predisposizione ai tumori sono circa 1.250.000, di cui circa 387.000…Leggi tutto
15 Marzo 2024Via libera alla prima terapia di editing genomico per malattie genetiche del sangueAssociazioni e IstituzioniApprovato dalla Commissione europea un trattamento innovativo basato sulla tecnologia Crispr-Cas9 per beta-talassemia e anemia falciforme. L’auspicio che…Leggi tutto
13 Marzo 2024Diagnosi precoce di cancro con la proteomicaApprofondimenti e intervisteNuove prospettive per identificare i tumori al loro esordio grazie allo sviluppo di test che studiano le proteine…Leggi tutto
11 Marzo 2024Combinazioni terapeutiche per il tumore al seno triplo negativoRicerche e studi cliniciIncoraggianti i dati sull’impiego della combinazione carboplatino e atezolizumab nel trattamento di pazienti con malattia metastatica Nell’ultimo decennio…Leggi tutto
8 Marzo 2024Negli USA nuova terapia cellulare per il melanomaAssociazioni e IstituzioniLa FDA statunitense ha approvato un trattamento che utilizza cellule immunitarie naturali isolate dal tumore per alcune forme…Leggi tutto
6 Marzo 2024Fondazione Mutagens: le origini e i progettiApprofondimenti e intervisteRiprendiamo i punti salienti di una recente intervista al presidente Salvo Testa che illustra lo spirito della Fondazione…Leggi tutto
5 Marzo 2024Newsletter #2 2024NewsletterCarissime/i, ecco la Newsletter #02 2024 della Fondazione Mutagens. In questo numero parliamo di screening oncologici, di test…Leggi tutto
24 Aprile 2024Nuove prospettive per la prevenzione del tumore al seno nei portatori di mutazioni BRCAApprofondimenti e intervisteRecenti scoperte aprono la strada all’impiego dell’immunoterapia per prevenire il carcinoma mammario prima che si manifesti in presenza…Leggi tutto