Tumore al seno: stile di vita sano riduce il rischio e migliora la sopravvivenza

Sane abitudini possono ridurre le possibilità di sviluppare il cancro mammario e ridurre la mortalità dopo la diagnosi di malattia

Uno stile di vita sano è un prezioso alleato non solo nella prevenzione del tumore al seno, ma migliora anche la sopravvivenza dopo la diagnosi di questa neoplasia. Lo ribadisce uno studio, condotto negli Usa, pubblicato di recente sulla rivista Breast Cancer, nel quale sono state prese in esame circa 1300 pazienti con tumore della mammella, arruolate nel Long Island Breast Cancer Study Project, e altrettante partecipanti che hanno costituito il gruppo di controllo, non affette da cancro al seno.

Stile di vita e tumore al seno

Per valutare lo stile di vita delle partecipanti allo studio i ricercatori statunitensi hanno utilizzato l’Healthy Lifestyle Index (HLI), calcolato all’arruolamento in relazione all’indice di massa corporea (Body mass index o BMI), all’attività fisica praticata, al consumo di alimenti animali e vegetali, al consumo di alcolici, all’allattamento al seno nonché al fumo. Punteggi più alti corrispondevano ad abitudini di vita più salutari. Le donne sono state seguite per una media di quasi 18 anni. Ebbene dai dati raccolti è emerso che le donne con un punteggio medio-alto nell’HLI avevano un rischio inferiore del 22-27% di sviluppare il tumore della mammella e di circa il 30% di morire per tutte le cause dopo una diagnosi di carcinoma rispetto alle compagne con punteggio più basso. Questi risultati sono in linea con studi precedenti, evidenziando il ruolo di sane abitudini di vita non solo nel ridurre il rischio di cancro al seno, ma anche nel migliorare la sopravvivenza globale dopo la diagnosi di tumore, soprattutto tra le donne in postmenopausa.

I benefici di una dieta sana

Quando si parla di stile di vita sono tanti gli elementi che possono avere un peso nel benessere e nella salute delle persone. Sicuramente tra questi spiccano l’alimentazione e l’attività fisica che, se associati, hanno un effetto ancora più rilevante. È ormai risaputo che la dieta mediterranea è miglior antidoto nella prevenzione del tumore al seno. Un regime alimentare ricco di cereali integrali, vegetali e legumi riduce, per esempio, il rischio di sindrome metabolica, uno dei fattori di rischio per il cancro al seno. Non solo, preferire i cibi non raffinati e limitare i grassi animali è un altro buon consiglio perché questi tendono a rallentare l’azione dell’insulina e così contribuire a mantenere alta la glicemia (zucchero nel sangue), fattori entrambi associati a un maggior rischio di tumore al seno. L’alimentazione gioca un ruolo importante anche nel momento della diagnosi di tumore. In generale i nemici maggiori per una donna in cura per il tumore al seno sono il sovrappeso, soprattutto il grasso viscerale che contribuisce a creare uno stato infiammatorio, livelli elevati di insulina, di glucosio nonché fattori di crescita come IGF-1 (stimolati dalle proteine animali e quelle contenute nel latte) e fattori legati all’infiammazione, tra cui zuccheri semplici, alimenti ricchi di grassi omega 6, come gli alimenti di origine animale (tranne il pesce).

Il ruolo dell’attività fisica

Fare esercizio aiuta il fisico e la mente. Permette, per esempio, di tenere sotto controllo il peso corporeo e a contrastare il sovrappeso che ha una relazione sia con il rischio di tumore sia con la sopravvivenza in caso di malattia.  Non serve fare attività estreme, sono sufficienti 30 minuti di camminata al giorno o altre attività aerobiche analoghe come la bicicletta o il nuoto. E poi, non bisogna dimenticare, che spesso che mangia bene e si mantiene attivo, tende anche ad adottare altri comportamenti salutari come non fumare o a evitare, o quanto meno limitare, il consumo di alcolici.

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