Tumore al seno in gravidanza: sopravvivenza simile alle pazienti non in “attesa”

Le donne trattate con chemioterapia dopo una diagnosi di carcinoma mammario durante la gestazione presenterebbero esiti simili alle altre donne malate

Il tumore al seno può colpire una donna anche in gravidanza, fatto che ancora più può suscitare preoccupazione nella futura mamma. Per fortuna, la gestazione non sembrerebbe influenzare l’efficacia della chemioterapia messa in atto per curare il tumore. Le pazienti con carcinoma mammario in gravidanza sembrerebbero infatti avere una sopravvivenza simile a quella delle donne non gravide sottoposte al medesimo trattamento. Lo segnala uno studio restrospettivo, pubblicato di recente sull’European Journal of Cancer, frutto del lavoro di ricercatori belgi e tedeschi.

Il confronto

I ricercatori europei hanno confrontato la sopravvivenza di 662 pazienti con tumore al seno in gravidanza trattate con chemioterapia con quella di oltre 2000 donne con carcinoma mammario non gravide sottoposte a un trattamento analogo, escludendo le pazienti di età superiore ai 45 anni o con una diagnosi post-partum, tutte seguite in media per 66 mesi. I dati analizzati provenivano da due registri multicentrici (l’International Network of Cancer, Infertility and Pregnancy e il German Breast Group). Nel confronto tra i due gruppi di pazienti sono stati tenuti in considerazione diversi parametri tra cui l’età, lo stadio del tumore, il grado, lo stato dei recettori ormonali e di HER2 (fattore di crescita epidermico umano 2) nonché le caratteristiche del tessuto malato.

La sopravvivenza

I dati raccolti hanno evidenziato che le pazienti in gravidanza avevano più probabilità di avere un carcinoma mammario in stadio II, tumori di grado 3 (quindi localmente avanzati), tumori negativi ai recettori ormonali e triplo negativi. Dal confronto con le compagne non incinte, è emerso che l’esito delle donne con cancro al seno trattate con chemioterapia durante la gravidanza è paragonabile a quello delle giovani donne non gravide. Questi risultati supportano l’inizio della chemioterapia in gravidanza, quando indicato. Gli studiosi puntualizzano però che quando si somministrano farmaci chemioterapici occorre tenere in considerazione i cambiamenti farmacocinetici indotti dalla gravidanza in quanto possono portare a una riduzione della concentrazione della chemioterapia. Proprio per questo motivo andrebbero somministrate dosi di chemioterapia più elevate nelle donne in gravidanza rispetto a quelle non in gravidanza.

© 2022 Fondazione Mutagens ETS. Tutti i diritti riservati.

Leggi altre notizie