Rischio di tumore del colon-retto anche per i parenti di II e III grado

Uno studio recente pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology mostra che avere parenti di secondo o terzo grado con cancro del colon-retto a esordio precoce aumenta il rischio di sviluppare la malattia, sebbene il rischio sia nettamente maggiore nei parenti di primo grado

Avere una storia famigliare di tumore del colon-retto a esordio precoce aumenta il rischio di malattia nei familiari di primo grado. Ora uno studio condotto da ricercatori dell’University of Utah e dell’University of Buffalo, pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, mostra che il rischio si estenderebbe anche ai parenti di secondo e terzo grado sia per il tumore del colon a esordio precoce sia per lo sviluppo di questo cancro a qualsiasi età.

Grado di parentela ed entità del rischio

Gli autori dello studio hanno analizzato più di 1500 casi di tumore del colon-retto a esordio precoce. Dall’analisi dei dati è emerso che i parenti di primo grado (genitori, figli e fratelli) di un soggetto a cui è stato diagnosticato il tumore colonrettale prima dei 50 anni (a esordio precoce) hanno un rischio sei volte maggiore di ammalarsi prima dei 50 anni, mentre i parenti di secondo grado (che comprendono zie, zii, nonni, nipoti) presentano un rischio tre volte più alto. Ma anche i parenti di terzo grado sono a rischio, anche se questo è di entità minore, di circa una volta e mezza.

Lo studio ha inoltre evidenziato che gli individui che hanno un parente di primo grado che ha sviluppato un tumore del colon-retto a esordio precoce hanno un rischio aumentato di 2,6 volte di sviluppare il cancro dell’intestino a qualunque età, valore che scende a 1,96 e 1,3 nei parenti di secondo e terzo grado rispettivamente. Ad ogni modo per tutti i gradi di parentela, il rischio di tumore del colon-retto a esordio precoce rimane superiore a quello di cancro a tutte le età.

“Il nostro studio fornisce nuove informazioni sull’entità del rischio per i parenti più distanti di casi di cancro del colon-retto e, in particolare, per i parenti di casi diagnosticati prima dei 50 anni – afferma il primo autore Heather Ochs-Balcom, professore associato di epidemiologia e salute ambientale della School of Public Health and Health Profession dell’University of Buffalo -. Questo lavoro è importante dati i tassi crescenti di cancro del colon-retto a esordio precoce”.

Possibili ricadute in termini di screening

Lo screening precoce del tumore del colon-retto con la colonscopia è in genere raccomandato ai parenti di primo grado di individui che hanno ricevuto una diagnosi di cancro prima dei 50 anni. Il nuovo studio suggerisce che lo screening precoce potrebbe essere utile anche per i parenti di secondo e terzo grado. Non solo, i ricercatori sottolineano l’importanza che i soggetti con parenti che hanno sviluppato il cancro del colon-retto siano più consapevoli del proprio rischio e condividano queste informazioni con il medico in modo tale da valutare le migliori opzioni di sorveglianza.

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