Radioterapia su misura grazie alla genomica

Grazie a uno specifico algoritmo si potrebbe personalizzare questo trattamento in base agli effetti biologici piuttosto che alle dosi di radiazioni da sole. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Lancet Oncology. Gli autori hanno identificato una firma molecolare nell’espressione di 10 geni correlati alla sensibilità alle radiazioni

Nonostante il crescente sviluppo della medicina di precisione grazie ai progressi nello studio della genetica dei tumori, la radioterapia è ancora un trattamento prescritto su base empirica, non personalizzato. Uno studio statunitense, pubblicato di recente su Lancet Oncology, apre però la strada a un nuovo paradigma in cui le dosi di radiazioni potrebbero essere prescritte in base al loro effetto biologico, calcolato in relazione alle caratteristiche genomiche dei tumori. I ricercatori d’oltreoceano hanno messo a punto un particolare parametro, denominato GARD (Genomic Adjuster Radiation Dose) in grado di misurare gli effetti della radioterapia in relazione all’espressione di una decina di geni correlati alla radiosensibilità.

Radioterapia personalizzata

In studi precedenti, i ricercatori statunitensi della Clevaland Clinic, autori dello studio, avevano identificato una firma molecolare nell’espressione di dieci geni correlati alla sensibilità alle radiazioni che hanno utilizzato per realizzare il nuovo sistema di analisi. Il GARD è stato quindi testato su più di 1600 pazienti con sette tipi di tumori (seno, testa collo, polmone non a piccole cellule, pancreas, endometrio, glioma e melanoma). Ebbene i dati raccolti mostrano che questo parametro è associato sia con il tempo alla prima recidiva sia con la sopravvivenza complessiva e quindi in grado di prevedere i benefici della radioterapia, diversamente dalla sola dose di radiazioni. Il nuovo algoritmo, come suggerisce anche un editoriale di accompagnamento all’articolo, potrebbe essere il punto di partenza per una radioterapia personalizzata nella pratica clinica.

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