Oncologia: il Dizionario emozionale delle parole chiave

Termini come diagnosi, prognosi, metastasi o recidiva hanno un significato diverso per medici e pazienti. A indagare sulla comunicazione nella relazione di cura è il nuovo Atlante delle parole chiave in Oncologia, realizzato nell’ambito di una campagna sulla comunicazione, promossa da Takeda Italia, in collaborazione con associazioni di pazienti e caregiver

Le parole chiave delle malattie oncologiche oggi fanno sempre più parte del vocabolario non solo di medici e infermieri, ma anche della nutrita schiera di italiani che hanno ricevuto una diagnosi di tumore, dei loro familiari e più in generale di coloro che si prendono cura di queste persone.  Il peso emotivo della malattia, però, amplifica, moltiplica ed espande i significati associati a ogni termine, caricandolo di una tensione emotiva che si contrappone alla precisione e alla neutralità del linguaggio tecnico usato dal medico. Proprio per dare una valenza “più sentita” a queste parole che è nato il Dizionario Emozionale – Atlante delle parole chiave in Oncologia, realizzato nell’ambito della campagna “Il senso delle parole – Un’altra comunicazione è possibile”, promossa da Takeda Italia, in collaborazione con associazioni di pazienti e caregiver.

Il Dizionario emozionale

Sondaggi online e incontri di confronto hanno permesso di analizzare con attenzione i significati attribuiti da specialisti, pazienti e caregiver alle 13 parole chiave (come diagnosi, metastasi, prognosi, recidiva, ecc.) identificate dal board della campagna. Proprio queste consultazioni sono state il punto di partenza che ha portato alla realizzazione del Dizionario, realizzato da Giuseppe Antonelli, Ordinario di Linguistica italiana all’Università degli Studi di Pavia.
«Il Dizionario emozionale mette a fuoco la centralità della dimensione linguistica nel processo di cura per contribuire a instaurare un dialogo medico-paziente basato sulla fiducia reciproca – afferma Giuseppe Antonelli –. Il volume valorizza l’investimento emotivo che ogni paziente opera sul lessico specialistico, quella coloritura personale che conferisce ai termini tecnici significati imprevisti e fortemente soggettivi. Ogni voce del dizionario è pensata proprio per far emergere queste sfumature di significato in cui diventa più evidente il bisogno di relazione, di dialogo con il medico».
Il Dizionario rappresenta dunque uno strumento in più su cui possono fare affidamento medici, pazienti e caregiver per provare a trovare un terreno comune di comunicazione e migliorare la relazione di cura.

Comunicazione medico-paziente

«La comunicazione tra i professionisti della salute e i pazienti è carente sotto molti aspetti – osserva Jennifer Foglietta della struttura complessa di Oncologia medica e traslazionale dell’Ospedale Santa Maria di Terni e Consigliere Fondazione AIOM -. Le cause dell’insuccesso comunicativo e relazionale sono molteplici: dalla mancanza di tempo a una deficitaria organizzazione delle strutture di cura e assistenza fino alla difficoltà da parte di medici e infermieri di relazionarsi con i pazienti in un momento così delicato della loro vita. Il paziente e la sua famiglia hanno esigenze precise, hanno tante domande e tanti dubbi, cui fa da sottofondo un forte disagio emotivo legato alla nuova condizione di malato oncologico e onco-ematologico. In questa prospettiva sarebbe sicuramente utile inserire programmi all’interno del corso di laurea e specialistico dedicati alla formazione in comunicazione tali da fornire abilità e competenze specifiche in quest’area che riguarda direttamente la centralità della persona/paziente. La formazione deve saper sviluppare la capacità empatica e interattiva, l’enunciazione di concetti difficili in parole semplici e comprensibili, e deve potenziare l’ascolto per rispettare la sensibilità e le aspettative del paziente».

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