Molecular tumor board da implementare

Per ora sono attivi solo venti gruppi multidisciplinari, ma per attuare una medicina di precisione vanno aumentati e garantiti sull’intero territorio. Questo l’appello degli esperti intervenuti all’“Italian summit on precision medicine”

I Molecular tumor board (MTB) sono gruppi multidisciplinari in cui diversi specialisti discutono i casi di pazienti oncologici che possono trarre beneficio da terapie mirate sulla base degli esiti dei test di profilazione molecolare. Per un malato essere seguito da un team interdisciplinare può quindi fare la differenza, peccato però che per ora in Italia siano attivi solo 20 di questi gruppi multidisciplinari e non vi sia una copertura uniforme sul territorio nazionale. Proprio per questo motivo è prioritario implementarne il numero e il funzionamento. Questo l’appello lanciato dagli oltre 100 esperti italiani ed europei intervenuti a Roma al recente convegno “Italian summit on precision medicine”.

Il convegno sulla medicina di precisione

Giunto alla sua quarta edizione, l’Italian summit on precision medicine è il principale incontro nazionale dedicato all’oncologia di precisione e quest’anno il focus ha riguardato in particolare l’approccio agnostico alla cura del cancro, come spiega Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione nuovi farmaci per terapie innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e professore di oncologia medica all’Università di Milano. «I farmaci “agnostici” rappresentano la nuova era delle terapie e non colpiscono un solo tipo di tumore, come fa la gran parte dei medicinali attuali. Vanno a bersagliare un gruppo di geni mutati, potenzialmente responsabili dello sviluppo della malattia. Si tratta di geni “ubiquitari” che sono cioè comuni a diversi tumori, indipendentemente dall’organo in cui originano. L’accesso dei pazienti a queste nuove terapie deve iniziare con l’esecuzione di un test di profilazione genomica, prosegue con l’interpretazione dei dati per arrivare infine alla scelta terapeutica».

La profilazione genomica

Il punto chiave dell’approccio agnostico ai tumori è rappresentato dalla profilazione genomica che presuppone un’attenta selezione dei pazienti che possono beneficiarne. E qui entrano in gioco i Molecular tumor board nell’ambito dei quali i singoli specialisti (oncologi, genetisti, biologi molecolari, anatomo patologici, tecnici informatici, big data manager, ingegneri e fisici) devono raccogliere più informazioni possibili. Queste devono poi essere elaborate e integrate tra loro, in base alle singole competenze, per consentire al paziente di ricevere il migliore e più efficace trattamento possibile.

«I nuovi esami di sequenziamento genetico, come i test NGS (Next generation sequencing), presentano adesso costi relativamente contenuti – osserva Paolo Marchetti, direttore scientifico IDI di Roma, professore ordinario f.r. di oncologia all’Università La Sapienza di Roma e presidente della Fondazione per la medicina personalizzata-. Le informazioni che otteniamo sono maggiori ma è necessario darne una corretta interpretazione in modo che si traducano davvero in benefici clinici. Il lavoro di squadra dei Molecular Tumor Board può mettere il paziente in condizione di rispondere positivamente ad un trattamento innovativo. Tutto ciò deve però essere dimostrato “sul campo” attraversa la continua produzione di nuovi studi ed evidenze scientifiche». 

Test NGS da usare sapientemente

I test NGS consentono di mettere a disposizione dei clinici una grande mole di informazioni sul singolo tumore, ma devono essere interpretati e usati correttamente.

«La medicina di precisione sta assumendo un ruolo fondamentale nella lotta ai tumori ma non può essere considerata solo come la ricerca di bersagli molecolari a cui associare le terapie – fa notare Marchetti -. Uno dei nostri obiettivi deve essere capire i motivi per i quali un paziente non risponde positivamente ad una cura anche in presenza di un bersaglio e di un relativo farmaco attivo. Anche per questo sono fondamentali i Molecular Tumor Board che però non devono diventare un inutile appesantimento burocratico. Possono invece dare un supporto concreto per favorire una scelta terapeutica più appropriata».

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