Esteso l’uso di olaparib nel tumore della prostata metastatico

Il PARP inibitore è stato approvato nell’Unione Europea per tutti i pazienti con malattia prostatica avanzata per i quali la chemioterapia non sia indicata, a prescindere dalla presenza di mutazioni BRCA, germinali o somatiche

Un gruppo più ampio di pazienti con tumore alla prostata avanzato potrà contare sulla terapia con il PARP inibitore olaparib, indipendentemente dalla presenza di mutazioni BRCA. La Commissione Europea ha infatti approvato il farmaco, in combinazione con una terapia ormonale (abiraterone e prednisone o prednisolone), per il trattamento del tumore alla prostata metastatico e resistente alla castrazione, negli uomini adulti nei quali non sia indicata la chemioterapia. Finora il farmaco in Italia era rimborsato solo come monoterapia nei pazienti con alterazioni patogenetiche, germinali (ereditarie) o somatiche, nei geni BRCA 1 o BRCA2, in progressione dopo un precedente trattamento che includeva un nuovo agente ormonale.

Lo studio che ha portato alla nuova approvazione

L’approvazione della Commissione Europea si basa sui risultati dello studio di fase III PROpel, che ha coinvolto quasi 800 pazienti, metà trattati con il PARP inibitore in associazione ad abiraterone e prednisone o prednisolone e metà in terapia con abiraterone e prednisone o prednisolone. Ebbene i dati raccolti mostrano che il ricorso al PARP inibitore in associazione alla terapia ormonale ha ridotto il rischio di progressione del tumore o di morte del 34% rispetto all’altro braccio dello studio. La sopravvivenza libera da progressione radiografica mediana è stata di oltre due anni (24,8 mesi) per olaparib più abiraterone rispetto a 16,6 mesi per il solo abiraterone. Secondo l’analisi di un comitato di revisione centrale indipendente,presentata all’ultimo Congresso dell’Europea Society o Medical Oncology (ESMO 2022), la sopravvivenza mediana libera da progressione ha raggiunto i 27,6 mesi, con un aumento di quasi un anno rispetto a quanto rilevato nei pazienti trattati con abiraterone e prednisone o prednisolone.

I benefici sulla sopravvivenza libera da progressione

«Lo studio PROpel ha dimostrato che nei pazienti con malattia metastatica resistente alla castrazione, che non avevano ricevuto nessun altro trattamento in precedenza, l’aggiunta di olaparib ad abiraterone offre un vantaggio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione radiologica» fa notare Giuseppe Procopio, direttore Programma prostata e oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano nonché uno degli autori dello studio PROpel.

La nuova approvazione va così ad estendere l’utilizzo di olaparib a un gruppo più vasto di pazienti, rispetto a quelli trattati con la molecola da sola nel setting di seconda linea (pazienti BRCA mutati in progressione dopo un precedente trattamento con un nuovo agente ormonale). «Lo studio PROpel considera pazienti con malattia in una fase più precoce e in combinazione con una terapia ormonale di nuova generazione, indipendentemente dal profilo mutazionale di BRCA. Inoltre, va sottolineata la buona qualità di vita garantita dalla combinazione» conclude Procopio.

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