Dieta ricca di vegetali alleata contro il tumore prostatico

Chi segue un’alimentazione in cui abbondano i prodotti dell’orto avrebbe un rischio dimezzato di progressione del cancro della prostata e di recidiva

Seguire una dieta ricca di frutta e verdura ha molti benefici per la salute. Contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete di tipo II e gioca un ruolo anche nella prevenzione di alcuni tumori. Ora, risultati preliminari di uno studio presentato all’ASCO Genitourinary Cancer Symposium suggeriscono che un’alimentazione ricca di vegetali possa ridurre sia la progressione del cancro alla prostata sia la probabilità che si ripresenti. Gli autori dello studio, coordinato da Vivian Liu dell’Osher Center for Integrative Health dell’Università della California, hanno utilizzato un questionario su dieta e stile di vita molto dettagliato che è stato somministrato a circa 2000 pazienti con tumore alla prostata non avanzato, arruolati nello studio CaPSURE (Cancer of the Prostate Strategic Urologic Research Endeavour). Ebbene i dati raccolti hanno evidenziato che i partecipanti allo studio che consumavano la più alta quantità di alimenti a base vegetale nella loro dieta avevano un rischio inferiore del 52% di progressione del cancro e un rischio inferiore del 53% di recidiva rispetto a coloro che consumavano la minore quantità di alimenti vegetali. Approfondiamo l’argomento con Patrizia Pasanisi, dirigente medico presso il Dipartimento di Oncologia Sperimentale della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei tumori di Milano.

Patrizia Pasanisi

Dieta e tumore alla prostata

«Diversi studi osservazionali hanno evidenziato che una dieta ricca di vegetali, come la stessa dieta mediterranea, può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare il tumore alla prostata – premette Pasanisi -. Tra i nutrienti protettivi più studiati c’è in particolare il licopene, un carotenoide ad azione antiossidante presente, ad esempio, nel pomodoro cotto. La cottura favorisce infatti la biodisponibilità di questa sostanza, esaltando il suo effetto anti-proliferativo e anti-cancro. Alte concentrazioni nel sangue di licopene sono state associate non solo a un ridotto rischio di tumore prostatico ma anche una ridotta mortalità».

Ora il nuovo studio suggerisce invece che i pazienti con carcinoma della prostata che hanno un’alimentazione prevalentemente vegetale siano maggiormente protetti dalle riprese di malattia.

Prognosi migliore con la dieta vegetale

«Gli studi sugli effetti della dieta sulla prognosi del tumore alla prostata non sono molti e ad oggi hanno fornito risultati contrastanti suggerendo in alcuni casi una protezione (ridotta progressione) da una dieta mediterranea o prevalentemente vegetale, in altri casi, nessun effetto. Per questo motivo, i risultati di questo studio osservazionale con un periodo di osservazione piuttosto lungo (mediamente sette anni e mezzo) sono importanti – osserva Pasanisi -. In base ai nuovi dati, che dobbiamo comunque valutare bene una volta uscita la pubblicazione completa, una dieta a base vegetale può essere una valida alleata non solo nella prevenzione del cancro alla prostata, ma anche in termini di prognosi in chi è già malato».

Trattandosi di uno studio osservazionale, i ricercatori non hanno dato indicazioni ai pazienti su cosa mangiare, ma solo preso atto in modo dettagliato delle loro abitudini alimentari e di vita. Infatti spesso chi sta attento alla dieta, ha anche uno stile di vita più salutare, il che significa non fumare, limitare il consumo di alcolici e fare più attività fisica. Tant’è che i benefici maggiori sono stati evidenziati in chi non solo seguiva una dieta più ricca di vegetali, ma si muoveva anche di più

Ora i ricercatori d’Oltreoceano hanno in programma di analizzare le diete a base vegetale in relazione alla mortalità specifica per cancro alla prostata, o morte in generale, e alla qualità della vita a intervalli specifici di due, cinque e 10 anni dopo la diagnosi.

I capisaldi della prevenzione

In attesa di ulteriori conferme, una dieta prevalentemente vegetale, come la stessa dieta mediterranea, può essere d’aiuto per mantenersi in salute. Mentre un regime alimentare ricco di grassi saturi, carne rossa e latticini sembrerebbe avere un ruolo opposto, favorendo lo sviluppo del tumore della prostata così come di quello del colon-retto.

«I capisaldi della prevenzione dei tumori in generale nelle persone sane oggi sono quelli dettati dal World Cancer Research Fund, risultato di una revisione sistematica della letteratura scientifica su dieta, attività fisica e cancro. Questa “bibbia” della prevenzione, aggiornata di continuo raccomanda molte pratiche inerenti ad alimentazione e stile di vita – segnala Pasanisi -. Le principali sono mantenersi snelli per tutta la vita; essere fisicamente attivi tutti i giorni; basare la propria alimentazione su una dieta ricca di cereali integrali, verdure non amidacee (tutte le verdure tranne le patate), frutta e legumi, quindi avere un’alimentazione prevalentemente vegetale un po’ come la dieta mediterranea tradizionale; limitare il consumo di fast food, ovvero cibi ad alta densità calorica, quindi ricchi di zuccheri, grassi e amidi; limitare il consumo di carni rosse; cercare di assumere in minima quantità le carni rosse conservate (comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel); limitare gli alcolici e le bevande zuccherate».

Antonella Sparvoli

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